Giovedì 18 Aprile 2024

Roma, video hard e bombe carta al liceo Virgilio

La preside: "Clima pericoloso, farò denuncia". I genitori: "Goliardata". Gli studenti: "Video a nostra insaputa"

L'ingresso del liceo Virgilio si Roma (Ansa)

L'ingresso del liceo Virgilio si Roma (Ansa)

Roma, 18 novembre 2017 - Bombe carta in cortile con allarme antincendio conseguente,  video hard con studenti che fanno sesso in classe postato sui social, occupazioni con party rave a pagamento: al liceo Virgilio di Roma il clima non è certo dei migliori. Lo denuncia la preside Carla Alfano, mentre genitori e studenti sembrano minimizzare la situazione.

GLI STUDENTI - Le scene di sesso tra due studenti sono finite sui social. Ma il collettivo autorganizzato del liceo dice di non saperne nulla: "Oggi siamo venuti a conoscenza della realizzazione e della circolazione di un video che riprende due studenti apparentemente della nostra scuola che compiono atti sessuali . Il video sarebbe stato realizzato all'insaputa dei due ragazzi e dentro il nostro istituto, secondo le fonti giornalistiche, durante l'occupazione. Noi, come collettivo, eravamo all'insaputa di tutto ciò fino agli articoli pubblicati dai giornali stamattina". 

In un post gli studenti prendono le distanze: "Condanniamo con fermezza ogni forma di cyberbullismo e di sfruttamento del corpo femminile e riconosciamo queste come problematiche gravi che affliggono la nostra generazione e che vanno fronteggiate e fermate - scrivono - Purtroppo non è la prima volta che accadono episodi del genere negli ultimi anni: nei locali, all'aperto, nelle case o anche nelle occupazioni, il luogo in cui essi avvengono non cambia la sostanza. Sono anni che proponiamo iniziative e conferenze informative su questi temi, ne sono state fatte diverse anche durante l'occupazione, e lo continueremo a fare con l'intento di sensibilizzare gli studenti e le studentesse del Virgilio".

E la vicenda delle bombe carta? "Non so chi sia stato - spiega il rappresentante Emanuele Tirello - Non credo che il gesto abbia un significato politico o celi la volontà di creare disordine, penso che sia stata una bravata". "Per l'ennesima volta diversi giornalisti dedicano tante parole a enfatizzare episodi marginali senza mai parlare dei contenuti delle nostre mobilitazioni - protestano gli studenti sul post - Ciò che è accaduto è stata una bravata evitabile realizzata da qualche studente; non è un atto politico e non è riconducibile alle attività del collettivo. Inoltre sempre nella giornata di ieri è suonato l'allarme antincendio. Anche questo fatto, secondo la ricostruzione della preside, sarebbe opera del collettivo. La ricostruzione, che in una intervista radiofonica viene fatto dal dirigente scolastico, è assolutamente slegata dalla realtà dei fatti. Non vi è nessuna 'associazione a delinquere' o 'comitato centrale' che opera una strategia della tensione dentro al Virgilio. Siamo profondamente rammaricati che la professoressa Alfano veda una larga parte degli studenti della sua scuola come una organizzazione criminale". 

LA PRESIDE - La preside, appunto. Carla Alfano non ci sta a minimizzare e anzi, promette una denuncia, sottolineando che - per quanto riguarda le  bombe carta, sono scoppiate in un "cortile affollatissimo".  Ma quello che preoccupa di più la responsabile dell'istituto di via Giulia è il clima nell'istituto: "non è affatto sereno, anzi è pericoloso perché ci possono essere danni sia per le persone, sia per le cose". Tanto che si vede costretta "a prevedere un controllo ferreo anche durante le pause". La preside si interroga sui motivi di questi gesti che definisce "bravate da teppisti e non appartengono a una dinamica scolastica sana fatta anche di conflitti".

LA PROF ANONIMA - Il collettivo degli studenti pubblica poi il pensiero di una professoressa, che evidentemente vuole restare anonima e che replica così alla preside: "La scuola qui descritta non è la mia scuola, quella in cui lavoro tutti i giorni, fatta da ragazzi per bene con genitori in gamba e attenti al loro futuro - scrive la prof - Non è vero che ci sono molti figli di papà; tanti sono figli di badanti e di colf, la maggior parte di loro proviene dalla piccola e media borghesia. Perché da 5 anni a questa parte c'è una campagna denigratoria sui giornali contro il Virgilio? Cui prodest? Io insegno al Virgilio e non mi vergogno di insegnare in questa scuola: mi piacciono i miei ragazzi e i loro genitori. Tutte persone molto per bene".

I GENITORI - Minimizza invece il presidente del comitato genitori del Virgilio Marco Luzzato: "Sono cose deprecabili, stupide ma riferibili a una goliardia che c'è sempre stata nella scuola e che non riguarda il clima dell'istituto che a noi genitori pare sereno. Sono dieci anni che ho figli che frequentano il Virgilio e le dichiarazioni della preside mi sono sembrate eccessivamente allarmistiche. Si trattava di petardi, di quelli che si comprano per Capodanno. Pur condannando il gesto in sé, non lo ritengo rappresentativo del clima della scuola, che è buono". 

L'OCCUPAZIONE - A ottobre gli studenti occuparono l'istituto "per accendere i riflettori sulla questione dell'edilizia scolastica" dopo il crollo di una parte del solaio dell'ala seicentesca della scuola. L'occupazione si concluse con un party a pagamento per gli esterni che sollevò molte polemiche. Nel 2015, invece, il liceo romano finì sotto i riflettori per un episodio di spaccio di stupefacenti che portò all'arresto di uno studente: fu fermato nel cortile della scuola mentre cedeva a compagno di scuola minorenne della droga.