Mercoledì 24 Aprile 2024

"Io, cronista di nera disoccupato". L’effetto Igor azzera furti e rapine

Ferrara, la gigantesca caccia all’uomo scoraggia la criminalità

Norbert Feher, 41 anni, serbo. Ma è stato ricercato per anni con il nome di Igor Vaclavic

Norbert Feher, 41 anni, serbo. Ma è stato ricercato per anni con il nome di Igor Vaclavic

Ferrara, 23 aprile 2017 - FURTI? Apparentemente svaniti. Truffe ad anziani? Quasi non ne ho ricordo. Nemmeno più la (tristemente) classica rapina all’ora di chiusura dell’ufficio postale o l’assalto al bancomat del venerdì notte, quando le colonnine sono cariche di banconote per far fronte alle richieste del weekend. Nulla. I cosiddetti ‘giri di nera’ – cioè le chiamate che si fanno per chiedere notizie su eventuali fatti di cronaca – non danno esito. «Oggi? Tutto a posto. Non si è mossa una foglia» è la risposta che mi sento dare puntualmente da un paio di settimane a questa parte. In queste ore, dalle ‘fortezze Bastiani’ delle nostre redazioni, dei Tartari si può solo immaginare la presenza. Da giorni ormai le note stampa di questura e carabinieri non parlano più di grossi episodi criminali. Qualche denuncia o arresto, a dirla tutta, ci scappa: guide in stato di ebbrezza, violazioni in materia di immigrazione, qualche grammo di droga o le purtroppo immancabili resistenze a pubblico ufficiale. Segno che, nonostante l’imponente impegno di uomini e mezzi nelle ricerche del super latitante Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, l’attenzione delle forze dell’ordine sulla ‘normale amministrazione’ non è calata di una virgola.    MA C’È un dato di fatto incontrovertibile, almeno dall’osservatorio di chi si occupa di cronaca nera. I quasi mille militari impegnati nelle ricerche dell’assassino di Davide Fabbri, Valerio Verri e Salvatore Chianese, sembrano aver scoraggiato i malviventi che fino a non molti giorni fa erano in piena attività. Da mesi, infatti, non registro una tale ‘bonaccia’ nel mare, spesso in burrasca, della cronaca nera. E c’è già chi parla di ‘effetto Igor’, soprattutto nella cosiddetta ‘zona rossa’. La paura per il pericoloso assassino in fuga tra l’Argentano e la Bassa Bolognese si mescola con la sicurezza che la presenza di carabinieri a ogni incrocio infonde in chi vive in un’area vasta e fatta di paesini e cascine isolate.  Un paradosso ma che in fondo ha una sua logica. Nessuno crede davvero che ladruncoli e truffatori siano spariti, cronisti in primis. È però possibile che in questo periodo abbiano deciso di cambiare aria, o di prendersi un periodo di ferie, in attesa della ripresa del ‘mercato’. Già, perché oggi un ladro di polli rischia di trovarsi davanti i fucili d’assalto degli uomini del Tuscania o di essere rincorso per i campi da una squadra di Cacciatori di Calabria. Insomma, meglio evitare. E non solo nella zona delle ricerche. L’effetto Igor sembra estendersi in parte anche alle zone circostanti. Il livello di allerta è massimo e la rete dei controlli ha maglie strettissime. 

COSÌ, chi, come me, si occupa di cronaca nera, si trova ad avere un unico tema su cui lavorare: la caccia all’uomo nelle campagne tra le due province. Per il resto, mattinali negativi e telefoni muti o quasi. Una situazione inedita, ma che nella ‘zona rossa’ è accolta con soddisfazione. Se da una parte tra i residenti serpeggia la paura per un pluriomicida armato ancora a piede libero, un pizzico di tranquillità in più arriva dalla massiccia presenza di forze dell’ordine. Per rendersene conto basta fare qualche domanda nei bar o nei parchi. 

«PAURA? – mi sono sentito rispondere da un gruppo di ragazzi impegnati in una grigliata all’aperto – Con tutti questi carabinieri in giro ci sentiamo più che sicuri». La stessa aria si respira nei paesi. «È da un pezzo che non sentiamo più parlare di furti da queste parti» racconta un cliente al bancone del bar di Campotto, frazione nel cuore della ‘tana del lupo’. L’ansia e la spossatezza per le ormai due settimane di assedio sono innegabili, sia chiaro. Ma lo è altrettanto questo effetto ‘collaterale’ generato dalla macchina delle ricerche. Igor/Norbert ancora non si trova, e questo preoccupa tutti. Ma sapere di avere centinaia e centinaia di occhi che vigilano giorno e notte sulla nostra sicurezza, rappresenta per tutti un’ancora di luce nel buio della tragedia.