Martedì 16 Aprile 2024

Londra, italiano ucciso a coltellate. "Colpito per una rapina"

Ancora sangue nella City, il 24enne sardo si era trasferito col fratello

Pietro Sanna, 24enne italiano ucciso a Londra

Pietro Sanna, 24enne italiano ucciso a Londra

Londra, 27 giugno 2017 - Un altro morto italiano a Londra. La City continua a rivelare sacche da metropoli violenta. Un giovane sardo di 24 anni, Pietro Sanna, è stato accoltellato a morte. A confermarlo fonti investigative e diplomatiche in Gran Bretagna. Il consolato generale italiano ha fatto sapere di essere in contatto sia con la famiglia della vittima, sia con la polizia, che sta indagando per fare luce sull’episodio e al momento non si sbilancia. Secondo Scotland Yard, non sarebbero infatti ancora chiare le cause e le circostanze dell’accaduto. Indiscrezioni da Nuoro, città d’origine del giovane, la cui famiglia è nota per le attività imprenditoriali nel turismo, ipotizzano una rapina o un furto nell’appartamento in cui egli abitava.

SANNA potrebbe aver sorpreso il ladro o i ladri ed esserne stato aggredito. Gli investigatori comunque mantengono per ora il riserbo al riguardo senza avallare alcuna ricostruzione. A quanto si é appreso, il padre Graziano, titolare dell’hotel Scintilla a San Teodoro, è stato informato dalle autorità consolari e sarebbe partito per Londra, dove sembra che Pietro si fosse trasferito da un paio d’anni assieme a un fratello con l’idea di fare un’esperienza di vita e di lavoro. Una storia come tante, all’apparenza: finita in tragedia non per la prima volta in una città che rappresenta per molti giovani il sogno di una chance o comunque una calamita di attrazione per le dimensioni e la vitalità che la contraddistinguono. E che tuttavia nasconde anche un volto oscuro. Quello di strade tentacolari in cui diversi ragazzi e ragazze hanno perso la vita, magari travolti mentre andavano in bicicletta. O quello di alloggi di fortuna e di abitazioni dalle condizioni di sicurezza incerte, come nel caso recente di Giada e Marco, i due giovani architetti veneti periti nello spaventoso rogo della Grenfell Tower. Ma anche quello delle aggressioni a mano armata, finite a volte con il ferimento di connazionali (come di altri stranieri o locali), a volte nella loro uccisione. Anche quando il terrorismo non c’entra nulla. Episodi, denunciati o ripresi dai media solo nei casi più gravi, di cui fanno più frequentemente le spese giovani o giovanissimi. Persino adolescenti.

TRA LE VICENDE limite, soltanto negli ultimissimi mesi, spicca l’assassinio a maggio dell’italo-egiziano Hosam Ali Eisa, 20 anni, immigrato un anno fa nel Regno Unito con la famiglia dopo essere cresciuto a Mantova e accoltellato a sua volta, in un parcheggio di Romford, alla periferia est della Grande Londra. Mentre pochi giorni prima era toccato a Sinuhe Pianella, 31 anni, di Breda di Piave (Treviso), ferito in modo grave da un fendente tirato con un cacciavite in un parco a sud del Tamigi, sempre nella capitale britannica, dove risiedeva da 5 anni. Anche in quell’occasione, dietro il giallo si parlò di una rapina.

di Red. Est.