Russia, fermati 5 attivisti italiani. Rilasciati poche ore dopo

Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, e altri 4 attivisti italiani di Antigone e a Buon Diritto, sono stati trattenuti in fermo amministrativo. Qualche ora dopo Alfano: "Sono stati rilasciati"

 Flavio Romani

Flavio Romani

Roma, 27 giuno 2017  -  E' stato quasi subito risolto il fermo amministrativo di 5 attivisti italiani in Russia. Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay e prima ancora alla guida per lungo tempo dell'Arcigay di Ferrara, e altri 4 attivisti italiani di Antigone e a Buon Diritto sono stati trattenuti dalla polizia per aver "violato le leggi di ingresso nel paese, ed in particolare per aver omesso l'obiettivo della loro presenza nel paese rispetto all'attività realmente svolta". È quanto spiega il capo dell'Ong russa "Committee Against Torture", Igor Kalyapin, in una dichiarazione ai media locali. 

L'episodio - precisa Antigone - è avvenuto oggi, intorno alle 15.00. I cinque si trovavano a Ninzhny Novogorod, nella Regione del Volga, presso la sede della ong russa Committee Against Torture per un incontro organizzato dall'associazione russa Man and Law, partner di Antigone in un progetto di scambio con la società civile russa.

Alla fine la soluzione: "Con soddisfazione e gioia confermo che i cinque attivisti italiani posti in stato di fermo amministrativo in Russia sono stati rilasciati e faranno a breve rientro in Italia" ha dichiarato il ministro degli Esteri Angelino Alfano. "Questo bel risultato - ha aggiunto - è stato possibile anche grazie al pronto intervento della Farnesina e del Consolato Generale d'Italia a Mosca, che fin dal primo momento hanno seguito il caso, in stretto contatto con le autorità russe".