Strage di studenti in A4 a Verona, morti i due figli del prof eroe

Nell'incidente hanno perso la vita 16 studenti. Indagini aperte in Italia e Ungheria. Il prof era più volte tornato tra le fiamme per tirar fuori i ragazzi

I resti del pullman che ha preso fuoco in A4 causando la morte di 16 studenti (LaPresse)

I resti del pullman che ha preso fuoco in A4 causando la morte di 16 studenti (LaPresse)

Verona, 22 gennaio 2017 - Sono morti nell'incidente del pullman sulla A4 a Verona i due figli, Laura e Balazs, del professore di educazione fisica Gyorgy Vigh che dopo essersi messo in salvo era rientrato più volte nell'autobus in fiamme per tirare fuori ad una ad una altre persone. Ma purtroppo «non è riuscito a salvare il figlio e la figlia» dice il console generale d'Ungheria a Milano, Judith Timaffy. A bordo del pullman c'era anche la moglie del docente «che ha visto - sottolinea il console - morire la figlia. Il ragazzo non l'hanno proprio visto ma purtroppo è tra i deceduti».

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Nell'incidente sono morti 16 studenti ungheresi in gita in Italia, mentre non si sa ancora "se l'autista è morto o ferito", ha fatto sapere la stradale di Verona. Ad alimentare l'incertezza sull'autista alla guida - a bordo ce n'erano due e pare si dessero il cambio ogni tre ore - il fatto che ci sono ancora vittime da identificare e ci sono due feriti gravi ricoverati all'ospedale Borgo Trento a Verona ancora senza nome.

La polizia ungherese, così come l'Italia, ha aperto un'inchiesta sulle cause dell'incidente. Gli inquirenti cercano informazioni sulle condizioni tecniche del bus al momento della partenza dall'Ungheria e hanno sequestrato nella sede del noleggiatore Pizolit Bus srl tutta la documentazione al riguardo.

I superstiti della strage rientreranno oggi in Ungheria con i genitori o con i mezzi della Croce Rossa ungherese. Sono tutti ragazzi del liceo classico Sninyei Merse Pal di Budapest che erano a bordo del pullman finito contro un pilone e andato a fuoco. «I ragazzi - dice la console generale d'Ungheria, Judith Timaffy - sono stati sentiti dalla polizia stradale e il magistrato ha dato il permesso per il ritorno in patria». Probabile in ritorno in Ungheria anche di due dei sei feriti ricoverati negli ospedali veronesi.

Professore eroe tra le fiamme