Ilva, appello di Gentiloni a Emiliano: "Ritiri il ricorso al Tar"

Il premier si rivolge al governatore della Puglia e al sindaco di Taranto. Emiliano: "A disposizione per incontro". Prosegue la trattativa. Viceministro Bellanova: "Stretta tra fine gennaio e febbraio"

Ilva, una manifestazione degli operai (ImagoE)

Ilva, una manifestazione degli operai (ImagoE)

Roma, 22 dicembre 2017 - Il premier Paolo Gentiloni interviene sulla questione Ilva dopo lo "strappo" che si è consumato tra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. E lo fa lanciando un appello a Emiliano e al sindaco di Taranto in cui chiede di ritirare il ricorso al Tar

 "Mi rivolgo al presidente Emiliano e al sindaco Melucci - dice Gentiloni - facendo appello alla loro responsabilità e alla sensibilità istituzionale che ben conosco. Vi chiedo di ritirare il ricorso al Tar e di non mettere a rischio interventi per la bonifica ambientale e il lavoro che Taranto aspetta da anni". "Da parte del Governo - aggiunge il premier - c'è piena disponibilità al confronto sulle questioni che avete sollevato. Conto su di voi, l'Italia e la Puglia hanno bisogno di leale collaborazione".

LA REPLICA - Non si fa attendere la risposta di Emiliano. Il presidente della Regione Puglia "è a disposizione del presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, ove voglia incontrarlo per illustrargli le ragioni del ricorso e il punto di vista della Regione Puglia sul piano industriale e sul piano ambientale dell'Ilva di Taranto", si legge in una nota. "Il ricorso - prosegue la nota – ha il fine esclusivo di tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori da uno stabilimento per il quale è attualmente in corso un processo penale per disastro ambientale e avvelenamento di sostanze alimentari davanti alla Corte d'Assise di Taranto e per il quale - conclude la nota - occorre impedire che le condotte di reato siano reiterate". Risponde anche il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: "Ringrazio il presidente Gentiloni - dice -, ma voglio sottolineare che il dialogo da parte del Comune di Taranto, con tutte le altre istituzioni e persino con gli investitori, non si è mai arrestato, anche nelle ore più difficili o nei momenti in cui abbiamo subito le peggiori pressioni mediatiche. Già ieri sera avevamo risentito il Mise e trasmesso la nostra posizione sulle modalità utili per consentire il ritiro del ricorso. Semmai apprezzo molto il ruolo di mediazione e responsabilità che sta ora assumendo direttamente il presidente; ruolo che può aggiungere il tanto auspicato carico di garanzie sui buoni esiti della trattativa, quando dovesse essere sgombra dal ricorso. Se necessario io lavoro anche a Natale, ma devo portare a casa risultati sostenibili e definitivi per la mia comunità.

LA TRATTATIVA - Intanto la trattativa sull'Ilva continua, fa sapere la viceministro viceministro Teresa Bellanova, al termine dell'incontro odierno al Mise tra Arcelor Mittal, sindacati e commissari straordinari. L'impegno della viceministra è quello di provare tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio a giungere ad una stretta finale nella trattativa. A chi le domandava dell'ipotesi di altri tavoli, come quello voluto da Emiliano, Bellanova ha risposto: "Le relazioni industriali in questo paese sono abbastanza consolidate e dicono che le relazioni industriali si fanno tra le organizzazioni sindacali e le aziende. Gli altri possono essere incontri di confronto che non fanno male se non sono gestititi in contrapposizione. Noi - ha aggiunto - dobbiamo fare ogni sforzo per mettere al riparo da contrapposizioni strumentali o anche da rapporti logorati tra persone una trattativa che riguarda decine di migliaia di persone". "La trattativa continua - ha sottolineato - perché questo è il tavolo principale, quello che vede la presenza del governo con le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dell'azienda e l'amministrazione straordinaria. Noi abbiamo il dovere di avere un confronto di merito sul piano industriale e ambientale, sulle condizioni del lavoro e sul numero dei lavoratori che transiteranno nella nuova societa'". "Per questo - ha proseguito Bellanova - ho confermato il tavolo di oggi e abbiamo fatto un calendario che vede impegnate le parti per tutto il mese di gennaio con un nuovo incontro generale che si farà il 10 di gennaio a cui seguiranno due giorni di trattativa serrata per quanto riguarda lo stabilimento di Taranto, l'incontro con le istituzioni e le organizzazioni sindacali della Liguria per quanto riguarda l'accordo di programma di Genova, e infine i passaggi per gli stabilimenti di Genova, Novi Liguri, Racconigi e altri stabilimenti. E provare quindi nella fine di gennaio e inizio di febbraio ad avere una stretta finale ad una trattativa che deve mettere al riparo non le arroganze, le presunzioni, le prepotenze ma mettere al riparo decine di migliaia di posti di lavoro e un importante insediamento produttivo".