Igor il russo, sparita una barca. Canali al setaccio

"L'ha usata per la fuga"

Igor, il trasformista

Igor, il trasformista

Molinella (Bologna), 13 aprile 2017 - UN UOMO in fuga, braccato dai carabinieri, ma che per ora non si sa dove sia. Igor Vaclavic, alias Ezechiele Norberto Feher, l’assassino di Davide Fabbri, il barista di 52 anni, della Riccardina di Budrio, e di Valerio Verri, la guardia provinciale di 63 anni di Portomaggiore, sarebbe ancora nelle valli tra le campagne di Campotto e Marmorta, in provincia di Ferrara e Bologna. Ne sono convinti gli inquirenti che ieri si sono incontrati nella caserma dei carabinieri di Molinella per fare il punto della situazione.

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ALL’INCONTRO erano presenti il procuratore capo di Ferrara, Bruno Cherchi, il suo omologo bolognese, Giuseppe Amato, i sostituti Marco Forte e Ciro Alberto Savino. All’uscita nessuno ha parlato, ma è filtrata qualche speranza. «Il ricercato si muove in un’area che conosce bene, ma noi siamo fiduciosi di poterlo trovare», ha detto il comandante del Ros dei carabinieri, Giuseppe Governale.

Le ricerche, quindi, proseguono nella Bassa bolognese e ferrarese, con i carabinieri che ieri hanno effettuato vari blitz in casolari abbandonati e garage, dopo aver ricevuto segnalazioni da alcuni agricoltori che raccontano di aver visto Vaclavic fuggire, saltando «i fossi come una tigre».

I controlli, però, non hanno dato risultato positivo e secondo i corpi speciali dell’Arma servono circa quindici giorni per battere palmo a palmo quel dedalo di canali e valli. Igor potrebbe nascondersi tra condotte idrauliche, idrovore, canneti, ma anche tane di animali. Ieri sul campo sono arrivati i droni utilizzati di solito per la ricerca di persone scomparse in montagna, dotati di sensori termici. Il capitano dei parà Tuscania, Stefano Biasone ha confermato che «abbiamo trovato delle aree in cui il soggetto ha sicuramente trascorso del tempo di recente». Vaclavic, però, come risulta anche dai tabulati telefonici di un suo vecchio cellulare, da tempo si muove tra le province di Bologna, Ferrara e Ravenna, conosce bene la zona e sa come nascondersi. A minare la certezza che il killer sia ancora lì, però, ci ha pensato una notizia arrivata ieri. Una piccola imbarcazione sarebbe sparita da un paio di giorni dalla zona delle ricerche.

A QUESTO PUNTO non si esclude che il killer possa essersi impossessato della barca per guadagnare la salvezza tra i canali e le valli. Se riuscisse ad arrivare al fiume Reno potrebbe raggiungere il mare e far perdere le sue tracce. Proprio per questo le ricerche si sono allargate anche al mare. Per oggi, poi, è atteso il responso del Ris sulla comparazione delle tracce (sangue e impronte) trovate su quanto repertato nelle scene del crimine di Budrio e Portomaggiore, ma i riscontri preliminari giunti agli inquirenti confermerebbero che il killer è lo stesso.

Ieri, inoltre, alla Riccardina di Budrio ha riaperto il bar Gallo di Davide Fabbri, chiuso dalla sera dell’omicidio del cinquantaduenne. Intanto all’ospedale Bufalini di Cesena l’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, ferito da Igor il russo sabato scorso, è stato sottoposto a un terzo intervento chirurgico. I medici, infatti, hanno estratto il proiettile che lo aveva raggiunto alla spalla e nei prossimi giorni procederanno a un quarto e ultimo intervento.