Igor il russo, l'esperto in sopravvivenza: "Può resistere fino a un mese"

"Piante, coltelli e un arco: sa muoversi" La rete di amici e la latitanza Ricercato in Serbia anche per stupro

Ezechiele Norberto Feher, una delle indentità di Igor Vaclavic (Facebook)

Ezechiele Norberto Feher, una delle indentità di Igor Vaclavic (Facebook)

I militari non sono già addestrati ad arrangiarsi in zone ostili?

«Sì, ma loro hanno coniato dai civili le tecniche. Imparano a nascondersi, mentre noi insegniamo a farsi ritrovare e vengono da noi per capire come nutrirsi e restare in vita solo mangiando le piante».

È possibile?

«Per un mese sì. Poi se si ha un coltello è facile riuscire a costruire delle armi che possono essere anche utilizzate in maniera offensiva, dipende dal suo obiettivo. Se fabbrica un arco, una lancia o conosce le tecniche di trappolamento può cacciare e nella zona in cui si sta nascondendo è pieno di cinghiali, caprioli e lepri. Se riesce a cacciare ha risolto. Ma, ripeto, la cosa principale è l’acqua. Senza può stare in piedi al massimo 4 o 5 giorni. Deve trovare sorgenti, per forza».

E per nascondersi?

«Basta un rifugio in mezzo alle frasche e ai rovi: è abbastanza facile».

Le forze dell’ordine gli danno la caccia nelle paludi, anche con i cani molecolari...

«L’acqua delle paludi, come i fiumi e i torrenti, nasconde l’odore e la pista olfattiva del cane viene interrotta. Se lui sta in mezzo all’acqua non è facile trovarlo, specialmente se piove. E molto più difficile, in quelle condizioni, seguire le tracce».

Un personaggio con un addestramento militare o paramilitare riesce a nascondersi in una zona impervia per lungo tempo?

«Sì».

Quindi Igor potrebbe riuscire a non farsi trovare?

«È andato dove aveva più risorse a sua disposizione e sapeva di poter vivere più a lungo. Se non aveva questa capacità di adattamento sarebbe andato in un centro urbano».

Sa quello che sta facendo?

«Secondo me sì».

Nascondersi nelle paludi. E sopravvivere da uomo braccato.