I militari non sono già addestrati ad arrangiarsi in zone ostili?
«Sì, ma loro hanno coniato dai civili le tecniche. Imparano a nascondersi, mentre noi insegniamo a farsi ritrovare e vengono da noi per capire come nutrirsi e restare in vita solo mangiando le piante».
È possibile?
«Per un mese sì. Poi se si ha un coltello è facile riuscire a costruire delle armi che possono essere anche utilizzate in maniera offensiva, dipende dal suo obiettivo. Se fabbrica un arco, una lancia o conosce le tecniche di trappolamento può cacciare e nella zona in cui si sta nascondendo è pieno di cinghiali, caprioli e lepri. Se riesce a cacciare ha risolto. Ma, ripeto, la cosa principale è l’acqua. Senza può stare in piedi al massimo 4 o 5 giorni. Deve trovare sorgenti, per forza».
E per nascondersi?
«Basta un rifugio in mezzo alle frasche e ai rovi: è abbastanza facile».
Le forze dell’ordine gli danno la caccia nelle paludi, anche con i cani molecolari...
«L’acqua delle paludi, come i fiumi e i torrenti, nasconde l’odore e la pista olfattiva del cane viene interrotta. Se lui sta in mezzo all’acqua non è facile trovarlo, specialmente se piove. E molto più difficile, in quelle condizioni, seguire le tracce».
Un personaggio con un addestramento militare o paramilitare riesce a nascondersi in una zona impervia per lungo tempo?
«Sì».
Quindi Igor potrebbe riuscire a non farsi trovare?
«È andato dove aveva più risorse a sua disposizione e sapeva di poter vivere più a lungo. Se non aveva questa capacità di adattamento sarebbe andato in un centro urbano».
Sa quello che sta facendo?
«Secondo me sì».
Nascondersi nelle paludi. E sopravvivere da uomo braccato.