Rigopiano, Gentiloni: "Pieni poteri alla Protezione civile"

Tropi ritardi, archiviato il modello decentrato di Renzi. Al timone Errani e Curcio

Il premier Paolo Gentiloni (Lapresse)

Il premier Paolo Gentiloni (Lapresse)

Roma, 23 gennaio 2017 - PIÙ poteri a chi si occupa di emergenze. Cioè al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, e al commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani. La risposta immediata del governo all’«emergenza eccezionale» che ha colpito il Paese, ma anche ai ritardi e alle lentenzze burocratiche, arriva direttamente dal presidente del Consiglio nel salotto tv di Fabio Fazio. Un Paolo Gentiloni che ha, per sua stessa ammissione, «saltato la convalescenza» dopo l’intervento al cuore, e che dagli studi di ‘Che tempo che fa’ cerca di rassicurare la popolazione piegata dal terremoto sulla presenza dello Stato. Più poteri al duo Curcio-Errani, dunque, «nel giro di 4 o 5 giorni».   LA VALUTAZIONE «su quali possano essere questi poteri straordinari», spiega il premier, verrà fatta subito «con l’Anac e con il Parlamento» perché «non possiamo avere strozzature burocratiche», dobbiamo «dare un segnale di accelerazione forte e chiaro» ai cittadini, tra i quali «si è diffusa la disperazione» e «la paura che questa diventi un’emergenza cronica». Una decisione, quella del premier, in controtendenza rispetto al disegno di Renzi di una gestione più deventrata sul territorio. Del resto, la risposta secondo il premier è già stata eccezionale di fronte a «una concatenazione micidiale di eventi, tra una nevicata che non si vedeva da 45 anni e tre scosse di terremoto forti». Ringrazia, dunque, le 8mila persone che hanno lavorato in condizioni difficili e delle quali «dobbiamo essere orgogliosi» ma, guai, a cedere alla tentazione di «di trovare capri espiatori e giustizieri». Sui ritardi e le responsabilità, «la magistratura ci dirà» ma – avverte – «la verità serve a far funzionare le cose meglio, non a cercare vendette». I nemici sono altri, sono «la lentezza e la corruzione». Di qui la spinta a rafforzare «un sistema di Protezione Civile che dobbiamo tenerci stretti», «da 20 anni uno dei migliori d’Europa e del mondo e che ha dimostrato anche in questi giorni di lavorare benissimo», ha aggiunto.   UNA risposta quella di Gentiloni, anche alle polemiche e alle preoccupazioni scatenate un po’ in tutte le forze politiche dall’allarme della commissione Grandi Rischi sulla sicurezza di dighe, scuole ed edifici sensibili. «In questo clima di estrema precarietà e di alta tensione – afferma la senatrice del Partito Democratico, Stefania Pezzopane – la commissione ha gettato la gente nel panico e molti amministratori nel più completo abbandono». Per questo presenterà un’interrogazione al Presidente del Consiglio «affinché venga chiarito il senso di questa comunicazione e quali provvedimenti verranno assunti di conseguenza». Più poteri alla Protezione civile e al super commissario, è la prima risposta. Alessia Gozzi