Mercoledì 24 Aprile 2024

Hotel Rigopiano, "Giampaolo trovato dall'apparecchio che scopre i mafiosi"

Intervista al direttore della quarta divisione Polizia Scientifica di Roma. Uno strumento normalmente usato per scovare i criminali ha aiutato i soccoritori a individuare Matrone sepolto sotto la neve

Soccorsi all'hotel Rigopiano (Ansa)

Soccorsi all'hotel Rigopiano (Ansa)

Bologna, 22 gennaio 2017 -  GIANPAOLO Zambonini, direttore della quarta divisione Polizia Scientifica di Roma. Esperto di indagini elettroniche, cacciatore di ghost evidence, prove fantasma. La vostra strumentazione finora ha incastrato mafiosi e criminali d’alto rango. Invece a Rigopiano ha già salvato una vita umana.

«Giampaolo Matrone, il pasticcere di Monterotondo. I miei uomini lo hanno individuato in mezz’ora. Poi si è iniziato a scavare. Dopo un po’ hanno sentito la voce. Con lo stesso sistema abbiamo anche trovato tre persone senza vita, purtroppo».

Sistema d’avanguardia.

«Per la prima volta in una situazione di questo tipo, abbiamo usato una strumentazione molto sofisticata, che permette la geolocalizzazione dei cellulari».

In altre parole, scova le tracce dei telefonini.

«Purtroppo non posso dare troppi dettagli, neanche sul funzionamento dello strumento, sarebbe un vantaggio per la controparte. Pesa 40 chili, è piuttosto ingombrante, l’abbiamo portato su con il gatto delle nevi e l’abbiamo installato nella mansarda dell’albergo».

Una macchina potentissima che ha superato neve e buio.

«Non sapevamo nemmeno come poteva reagire, invece ha funzionato benissimo. Dall’alto abbiamo visto dov’era il cellulare. Abbiamo trovato il punto preciso. Lo strumento dà un segnale, immaginate una specie di scanner. Sono valori da interpretare».

Chi ha avuto l’idea di usare la macchina che incastra i mafiosi per salvare vite umane?

«Il nostro prefetto, Vittorio Rizzi, capo della Dac, la Direzione centrale anticrimine».

Può essere un precedente per altre situazioni di emergenza?

«Sicuramente, la nostra tecnologia e il nostro team di esperti sono a disposizione. Ora l’attività a Rigopiano è sospesa. Purtroppo non ci sono più telefoni attivi».

Voi di solito perseguite i delinquenti. Stavolta avete salvato una persona.

«Questo dà la spinta più grande. Ci è capitato anche nei sequestri di persona. Avere nelle mani la possibilità di salvare qualcuno, è il massimo stimolo possibile in questo lavoro».