Hotel Rigopiano, le chat dei sindaci prima del disastro. "In Prefettura tutti via"

Il comitato regionale di riunì il giorno della tragedia dalle 15.40 alle 17.25. Un lungo elenco di emergenze, ma l'hotel non è mai stato nominato

L'Hotel Rigopiano nei giorni della tragedia (Ansa)

L'Hotel Rigopiano nei giorni della tragedia (Ansa)

Pescara, 16 gennaio 2018 - "Situazione disastrosa. Non ammissibile". Sono le 21.46 del 16 gennaio 2017, due giorni prima della strage dell'Hotel Rigopiano. Il sindaco di Tocco da Casauria, Riziero Zaccagnini, in piena emergenza maltempo, scrive un messaggio sulla chat whatsapp che tiene collegata in tempo reale la Provincia con i sindaci del Pescarese. Qualche minuto dopo, alle 21.50, aggiunge: "E vi sembra normale che in Prefettura c’è solo il centralinista che risponde sono andati tutti via?". Questo messaggio e quello di altri sindaci del Pescarese, sono contenuti nell’informativa dei carabinieri forestali e contribuiscono a ricostruire come è stata gestita l’emergenza dalla Prefettura e a fare luce sulla presunta mancata operatività della sala operativa della Prefettura di Pescara nei giorni 16 e 17 gennaio.

L’ex prefetto Francesco Provolo ha sempre sostenuto e ribadito nell’interrogatorio che la sala operativa è stata aperta il 16 gennaio, mentre, secondo la Procura, sarebbe stata attivata "dopo le 12 del 18 gennaio". Sempre il 16 gennaio alle 21.53 il sindaco di Moscufo, Alberico Ambrosini, scrive: "A me hanno passato un dipendente. Mi ha chiesto di fare una mail. L’ho fatta, ho chiamato per accertarmi che l’avessero ricevuta e mi hanno detto che mi avrebbero fatto sapere, sto ancora aspettando purtroppo al freddo e al buio".

Il 17 gennaio, altri sindaci lamentano l’assenza della Prefettura: Enrico Valentini, primo cittadino di Catignano, alle 11.21, scrive: "Sala operativa prefettura non risponde". Un minuto dopo, replica il sindaco di Villa Celiera, Oreste Di Lorenzo, "Non rispondono da stamattina". Alle 15.08 il sindaco di Catignano invia un altro messaggio: "Prefettura e telefono Enel non risponde nessuno". E il primo cittadino di Villa Celeria, alle 15.09, incalza: "Mettiamoci pure la prefettura assente totale". Qualche ora più tardi, 5 minuti dopo la mezzanotte del 18 gennaio, il sindaco di Nocciano, Lorenzo Mucci, scrive: "Numeri emergenza Enel e prefettura ripetutamente chiamati squillano senza risposta".

Al centro della cronaca c’è il palazzo che a Pescara ospita prefettura e Provincia insieme. Lì arrivano le telefonate di Quintino Marcella che prova a dare l’allarme. Sempre lì, tra le 15.40 e le 17.25 del 18 gennaio, si tiene anche la riunione del Core, il centro operativo regionale per le emergenze convocato dal governatore Luciano D’Alfonso, che poi posterà le foto dell’incontro su Facebook. Il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco "evidenzia forti criticità nel versante Vestino della Provincia (Farindola, Villa Celiera, Penne ecc) ed in quello della Maiella". Farindola è il comune di Rigopiano, ma la parola Rigopiano non compare mai nel lungo elenco di emergenze citato nel verbale. Anzi, il prefetto di Pescara Provolo comunica che "la viabilità allo stato non preoccupa particolarmente". Di Marco precisa che "si stanno aspettando altre turbine". D’Alfonso e il segretario particolare Claudio Ruffini, "informano che stanno arrivando". L’allegato – scritto a mano – fa sapere fra l’altro di "due turbine che provengono da Anas", la prima "viene portata su Pescara verso i comuni di Farindola, Villa Celliera e Montebello", con l’appunto che "se ne sta occupando Sarra, sindaco di Bolognano (Pescara)".