Martedì 23 Aprile 2024

Sisma L'Aquila, Bertolaso assolto: "Non ha commesso il fatto"

L'ex capo della Protezione Civile era accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni per le presunte rassicurazioni della commissione Grandi Rischi alla popolazione prima del terremoto del 6 aprile 2009

Guido Bertolaso (Ansa)

Guido Bertolaso (Ansa)

Roma, 30 settembre 2016  -  Guido Bertolaso, ex capo della Protezione civile, è stato assolto dal tribunale dell'Aquila in relazione al terremoto che devastò il capoluogo abruzzese il 6 aprile 2009. Gli venivano contestati i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni. 

Bertolaso rientrava nel filone d'inchiesta sull'attività della commissione Grandi Rischi 2 sulle presunte rassicurazioni ai cittadini prima del sisma dell'Aquila. Il suo difensore, l'avvocato Filippo Dinacci, ha commentato: "Qualcuno dovrà chiedere scusa".  

BERTOLASO: IMPARZIALITA' - "Mi inchino davanti ad un magistrato che è riuscito a mantenersi imparziale nonostante le pressioni". Lo scrive su Facebook Guido Bertolaso dopo essere stato assolto. Bertolaso ha caricato una sua foto con la polo della Protezione civile con la scritta 'Assoluzione per non aver commesso il fatto', formula scelta dal giudice Giuseppe Grieco. L'ex capo dipartimento: "Mi inchino davanti alle oltre 600 vittime provocate dagli ultimi 3 terremoti di questi anni che dimostrano che bisognerebbe occuparsi di Prevenzione in questo Paese e non perdere tempo dietro inutili polemiche".

AVVOCATO PARTE CIVILE: DUBBI - "Cadono le braccia a chi, da sette anni e mezzo segue, queste cause e ha visto nascondere questo soggetto da tutti, da Berlusconi in poi". Così l'avvocato di parte civile Angelo Colagrande, visibilmente emozionato, al termine dell'udienza. Colagrande ha contestato il giudice per non aver avuto "il coraggio di dire sia pure per un giorno, ma Bertolaso va condannato. Invece siamo alla vecchia insufficienza di prove, davanti a un fatto del genere nel 2016 ti cadono le braccia". il legale sottolinea che Bertolaso è stato assolto per non aver commesso il fatto e ciò, secondo Colagrande "fa emergere che c'erano dei dubbi".

Colagrande è stato, assieme al collega Stefano Parretta, l'autore della doppia opposizione alla richiesta di archiviazione della procura della Repubblica nei confronti di Bertolaso negli anni scorsi, oltre che dell'istanza che ha portato la procura generale presso la Corte d'Appello ad avocare a sé il procedimento che poi è sfociato nel rinvio a giudizio e nel processo cominciato il 20 novembre 2015 e terminato oggi. 

FAMILIARI VITTIME: INGIUSTIZIA -"Per la poca esperienza che ho avuto, la giustizia in Italia non funziona: non solo nel nostro processo ma in tutti quelli in cui c'è qualcuno di forte contro qualcuno di debole". Così Federico Vittorini, una delle parti civili nell'ambito del processo cosiddetto Grandi rischi 2 su presunte rassicurazioni ai cittadini prima del sisma del 6 aprile 2009. 

Vittorini, 21 anni, che nel sisma ha perso la madre Claudia e la sorella Fabrizia, era in compagnia del padre Vincenzo, chirurgo e consigliere comunale, che dopo il verdetto del giudice Giuseppe Grieco si è accasciato attonito su una sedia e non ha rilasciato alcun commento. Secondo il giovane la sola condanna per Bernardo De Bernardinis (l'ex numero 2 di Bertolaso, condannato in via definitiva a 2 anni di carcere, ndr.) "è troppo poco e, soprattutto, se è stato condannato lui per conseguenza ovvia e logica andava condannato anche Bertolaso, leggendo le carte e sapendo com'è andata la storia". 

Antonietta Centofanti, portavoce del Comitato familiari delle vittime del crollo della Casa dello studente ha commentato: "Per com'è andata questa vicenda, dal filone principale della Grandi Rischi a oggi, mi sembra una sentenza già scritta". Secondo Centofanti, che nel sisma ha perso il nipote Davide, dopo la fine delle vicende giudiziarie "ognuno risponderà alla propria coscienza, soprattutto Bertolaso, perché credo che un minimo di dubbio rispetto al comportamento che ha avuto sulla vicenda L'Aquila lo debba avere e lo abbia. A ogni modo la città sa bene come sono andate le cose", ha concluso.