Venerdì 19 Aprile 2024

Il secchio bucato

PARAFRASANDO Woody Allen, la giustizia è morta e il processo non sta molto bene. Il malo processo è mala giustizia sempre. Ed un processo ultraventennale è disumano prima che abnorme sempre: sia quando consente al pedofilo di farla franca, sia quando l’innocente è scagionato a futura memoria. Non va allungata la prescrizione (rimedio peggiore del male), ma accorciata la durata del processo. Come? Intanto, precludendo al pm la impugnazione delle assoluzioni. Negli Usa, «nessuno può essere processato due volte»; in Italia, anche quattro o più (nel ping pong tra Appelli e Cassazioni con rinvio). Da noi, un autorevole Procuratore generale propone ora di limitare le impugnazioni del condannato abolendo il cosiddetto «divieto di riforma peggiorativa» (oggi, se appella il solo imputato, la pena non può aumentare). Si consenta al giudice maggior discrezionalità nella conduzione processuale: l’eccesso di garantismo permette contestazioni strumentali che dilatano i tempi. Ancora, si ricorra di più a pene, o misure cautelari, alternative a carcerazione o domiciliari.

COME insegna il caso di Berlusconi, chiamato a badare agli anziani nel centro di Cesano Boscone. Ed è assurdo carcerare per carenza di braccialetti elettronici. Processi brevi, allora, con sanzione tempestiva ed effettiva: anni di carcere e risarcimenti, «pochi, maledetti e subito». Basta, dunque, con pene edittali chilometriche buone solo a dilatare la prescrizione, ma che non impediscono quella immunità dalla pena permessa dal gioco di ‘condizionali’, riti abbreviati e patteggiamenti al ribasso.

PENE effettive significa anche evitare la oggi diffusa immunità per la microcriminalità, che assegna alla polizia un secchio bucato, dal quale escono al mattino spacciatori e ladri arrestati la sera. Significa anche evitare depenalizzazioni a geometria variabile: resta penale un illecito venatorio anche marginale, diventano meri illeciti amministrativi l’ingiuria o taluni antichi reati di falso, con sanzione solo pecuniaria (come dire, se sei ricco insulti o falsifichi quanto vuoi, basta pagare). Significa finalmente smetterla con la favola della obbligatorietà della azione penale, che di fatto consente le ‘politiche criminali’ del singolo pm, così arbitro nella scelta di quali reati perseguire. Significa differenziare, se non separare, le carriere di pm e giudice.