Torino, 23 marzo 2017 - Negato l'affitto di una casa a una coppia perché gay. "La discriminazione non è un concetto astratto. È qui... è ora... è ovunque dietro l'angolo" è lo sfogo su Facebook dei protagonisti della vicenda.
L'immobiliare avrebbe sostenuto che "la proprietà non vuole. Vuole una famiglia. Vuole qualcuno che stia a lungo", una risposta data loro, sottolinea la coppia, "con infinito imbarazzo". Ed è la seconda volta che accade - sostiene la coppia - in pochi mesi. La denuncia ha fatto il giro del web in poche ore, scatenando numerosi commenti sdegnati.
Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4 di Torino commenta deluso: "Speravo che il mio quartiere finisse sulle cronache nazionali per le sue innumerevoli qualità positive, non per una così amara vicenda che colpisce due carissimi amici e il senso comune di tutti". E conclude: "Purtroppo bisogna ammettere che non è un caso isolato. Spero ancora che si riscatti a brevissimo, e che un nuovo articolo sulle cronache nazionali racconti delle offerte di affitto che riceveranno e le foto della casa che sceglieranno!".
LA SINDACA - Chiara Appendino, interviene così sul caso di Simone e Michele,: "Nel 2017 c'è ancora chi considera gli omosessuali strani, inaffidabili, di serie B. Da tenere alla larga. Insomma, tutto fuorché una famiglia. Che dire - continua - Domani Simone e Michele magari ci rideranno su, ma oggi no. Oggi, come ogni volta in cui una persona viene discriminata per la propria origine, il proprio genere o gusto sessuale, una parte della nostra comunità è stata sconfitta".