Venerdì 19 Aprile 2024

Per dare un futuro ai giornali ora serve liberalizzare

Non si tratta di un lifting quello che oggi QN propone ai suoi lettori. E’ invece un segno di crescita e di aggiornamento, come richiede la raggiunta maggiore età del giornale. Fin dalla sua nascita, QN propose una impaginazione molto avanzata per i tempi. Ma il mondo corre (l’Italia purtroppo un po’ meno) e un grande giornale deve saper interpretare in anticipo le esigenze di un lettore sommerso dai programmi televisivi, dall’informazione digitale e dai social. Al contrario di quasi tutti i giornali italiani, QN ha un editore ‘puro’, un editore, cioè, che non utilizza il quotidiano per sostenere altre attività. Questo rende più liberi lui e i suoi giornalisti, ma richiede una contropartita obbligata: vendere sempre più copie.

Quando ero adolescente, trascorrevo molte ore nel negozio di un mio zio che vendeva alcuni articoli per la casa, ma soprattutto giornali. Il mio amore per questo lavoro è cominciato allora. Per me ogni edicola è una casa e ogni edicolante un amico. Ma i tempi sono profondamente cambiati. Gli edicolanti hanno giustamente allargato la loro attività, ma per sopravvivere i giornali debbono trovare il maggior numero di punti vendita complementari: bar, grandi magazzini, stazioni di servizio, negozietti di paese. Prima era il lettore che cercava il giornale, oggi è il giornale che deve inseguire il lettore, rendendosi disponibile in ogni angolo possibile. Per non ridursi a un’utopia, la libertà di stampa ha bisogno di concretezza. Sarebbe imperdonabile se il Parlamento ignorasse ancora, come fa da troppo tempo, la necessità di una liberalizzazione vitale.