Magnini: "Inchiesta di Pesaro? Sono sereno". La procura antidoping chiede gli atti

Il nuotatore "Anche le analisi ematiche e antidoping, alle quali mi sottopongo da quando avevo 18 anni, risultate tutte negative"

Filippo Magnini (Olycom)

Filippo Magnini (Olycom)

Roma, 1 giugno 2017 - "Leggo le notizie che arrivano da Pesaro, e dico che sono sereno: anzi sono contento. Il gip conferma pienamente la mia trasparenza, come anche le analisi ematiche e antidoping alle quali mi sottopongo da quando avevo 18 anni, risultate tutte negative". Così Filippo Magnini, al telefono con l'Ansa, commenta le indagini (delle quali ha dato notizia oggi in esclusiva il nostro giornale) su un medico di Pesaro, Guido Porcellini, accusato di commercio di sostanze dopanti e messo in relazione al suo nome per una collaborazione.

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"Leggo che sono stato pedinato e anche intercettato, e alla fine il gip ha confermato che sono totalmente estraneo alla vicenda - dice il nuotatore azzurro -. Capisco anche che il mio nome dà risalto a una vicenda che altrimenti ne avrebbe avuta molto meno. Mi dispiace si cerchi questa risonanza. Ma al di là di parole, parole e parole, i fatti parlano chiaro: sono sereno al 100%, è la conferma della mia trasparenza, quella in base alle quale ho scelto di fare il testimonial della campagna 'doping free'. Centinaia di controlli, dai 18 ai 35 anni attuali, sono negativi. E oggi arriva un'altra conferma".

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GLI ATTI ANTIDOPING - Intanto copia degli atti di indagine dei pm di Pesaro, per i quali è stato chiesto il rinviao a giudizio di Porcellini e del dirigente di rugby Antonio Maria De Grandis, è stata trasmessa alla Procura nazionale antidoping che ne aveva fatto richiesta. A renderlo noto è stata la stessa procura del capoluogo marchigiano dopo ila diffusione della notizia che il nome del nuotatore Filippo Magnini era finito nell'inchiesta. "Alcuni dei prodotti sequestrati - precisa la Procura pesarese a questo proposito - sono stati offerti all'atleta; in base alle evidenze di indagine, non risulta siano stati assunti". Nell'aprile 2016 la Procura della Repubblica aveva chiesto una misura cautelare interdittiva nei confronti di Porcellini, per commercio di sostanze anabolizzanti, medicinali guasti e imperfetti, e la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per De Grandis. Il gip, però, aveva respinto l'istanza cautelare. 

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