Giovedì 18 Aprile 2024

"Io, informatore farmaceutico. La nostra non è una categoria di banditi"

Fabio Carinci, ufficiale al merito della Repubblica ed ex presidente di Fedaiisf, replica al pediatra e scrittore Paolo Cornaglia Ferraris

Fabio Carinci

Fabio Carinci

FABIO Carinci, 72 anni, ufficiale al merito della Repubblica, da 44 anni informatore scientifico, è stato anche presidente dell'associazione (Fedaiisf). In un’intervista a Qn Paolo Cornaglia Ferraris – pediatra e autore di fortunati libri inchieste come ‘Camici e pigiami’ – accennando alla vostra categoria ha sollevato il problema del comparaggio.

"Se conosce fatti precisi deve andare in procura. Ma non può generalizzare. Sono cavaliere al merito della Repubblica, sono sempre stato lontanissimo da certi percorsi e strade. Mi sento offeso".

Vero che in Italia ci sono state molte inchieste giudiziarie proprio sul comparaggio.

"Si parte sempre dal presupposto che noi, tramite tra l’industria farmaceutica e il medico, siamo i geni del male, i banditi. In realtà facciamo informazione medico-scientifica. Punto".

La vostra categoria è stata decisamente ridimensionata.

"Negli ultimi sei anni ci sono stati almeno diecimila licenziamenti. I tempi sono cambiati. Oggi gli informatori puri, quelli che parlano di specialità etiche e non di integratori o simili, non sono neanche 9mila. Ma la nostra estinzione sembra non interessare a nessuno".

Regole d’ingaggio? 

"C’è un problema molto serio. I contratti dell’industria farmaceutica non sono stati adeguati alle norme dello Stato. La legge 219 del 2006 impone alle aziende di attivare una rete d’informazione medico-scientifica esente dal marketing. Noi dobbiamo dipendere dal servizio medico o scientifico".

Avete un budget per i vostri contatti?

"Il budget è gestito dal capo area. I medici ci fanno le richieste. Noi riempiamo un modulo che dice: la dottoressa tal dei tali gradirebbe una presenza congressuale in quella città per quel meeting. Ritengo che si possa aderire. Il mio ultimo budget? Millecinquecento euro all’anno".

Le tentazioni.

"L’unica riguarda i cosiddetti premi a fine anno. Ma noi questa storia l’abbiamo sempre contrastata".

Laurea obbligatoria, oggi.

"Assolutamente sì. Ci sono state due sanatorie, l’ultima nel 2006. Chi era al lavoro veniva comunque confermato".

Stipendio medio?

"Un informatore di vecchio conio va sui 2.200-2.400 euro. Ma le aziende farmaceutiche tengono i giovani, loro guadagnano 1.300-1.400 euro".

Ritmi di lavoro.

"Ogni giorno gestiamo 200mila contatti medici, che diventano 50 milioni all’anno, vediamo 10 milioni di farmacie, decine e decine di milioni di pazienti di cui ascoltiamo i commenti. Siamo gli unici che in tempi reali possono accorgersi di distorsioni prescrittive".

Ha mai denunciato uno scandalo?

"Mai, perché non l’ho mai saputo".