Giovedì 18 Aprile 2024

Erika Preti uccisa a coltellate in vacanza. Fidanzato indagato per omicidio

L'aggressione in una villetta di San Teodoro, a sud di Olbia. La ragazza è morta per i fendenti alla gola. Il giovane sostiene la tesi dell'aggressione da parte di estranei

Erika Preti

Erika Preti

OLBIA, 12 giugno 2017 - E' indagato con l'accusa di omicidio volontario Dimitri Fricano, il trentenne di Biella compagno di Erika Preti, 28 anni, uccisa a coltellate nella mattinata dell'11 giugno a Lu Fraili, una frazione di San Teodoro, a sud di Olbia. Il ragazzo è ancora ricoverato nell'ospedale del comune sardo, dove non è più piantonato ed è tenuto sotto osservazione a causa di un'ematoma alla testa e varie ferite da arma da taglio. Fricano continua a proclamarsi innocente e a sostenere la tesi dell'aggressione. Domani è previsto l'esame autoptico sul cadavere della donna mentre si attende l'esito dei rilievi compiuti dai Ris sull'arma del delitto, un coltello da cucina che la donna stava utilizzando per preparare dei panini in vista di una gita.

La coppia, che stava insieme da anni, era in vacanza a San Teodoro a casa di amici. Ieri mattina, prima del massacro, stavano partendo per una gita in barca. Erika è morta massacrata da coltellate alla gola inferte con il coltello da cucina con il quale stava preparando alcuni panini. Anche Dimitri è rimasto ferito: racconta di essere sfuggito all'aggressione da parte di uno sconosciuto. I carabinieri sin da subito non hanno escludono alcuna ipotesi, compresa un'eventuale lite tra i due fidanzati sfociata nel sangue. Al principio il giovane era piantonato, ma poi il procuratore capo di Nuoro Andrea Garau, dopo averlo interrogato per ore, ha disposto di togliere questa precauzione. Ora è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario dalla procura di Nuoro. Gli amici della coppia abitano a Lu Fraili tutto l'anno: ascoltati dai carabinieri, hanno dichiarato che la coppia era in armonia.

Durante l'interrogatorio Dimitri, assistito dall'avvocato Roberto Onida, ha confermato la sua prima versione dei fatti: ha ribadito di aver subito un'aggressione, ma non riesce a specificare da parte di quante persone. "Racconta di essere stato colpito violentemente al capo e infatti ha un grande ematoma sopra l'occhio destro - spiega il legale - È sedato perché ha fortissimi dolori". In realtà le sue condizioni non sono gravi, fanno sapere gli inquirenti: dovrà restare qualche giorno in ospedale sotto osservazione. Presenta una forte contusione alla testa e ferite lievi da arma da taglio. Il corpo di Erika è stato trasferito ieri sera nell'istituto di medicina legale di Nuoro, dove domani sarà eseguita l'autopsia. Alla ragazza, si apprende, sarebbero stati fatali due colpi inferti con una lama da 20 centimetri. 

PAESE SOTTO CHOC - "Una ragazza serena e gentile, seria e semplice": così Raffaella Molino, il sindaco di Pralungo (Biella), descrive Erika. Il piccolo centro nel Biellese è sotto choc. I genitori della ragazza sono partiti per San Teodoro. Il padre è cantoniere della Provincia. Erika era impiegata come commessa in un negozio di abbigliamento per l'infanzia che ha chiuso nel primo pomeriggio dopo la notizia. Le commesse che la conoscevano, quando hanno saputo cosa le era accaduto, sono rimaste incredule. Il suo compagno oltre alla rivendita di scarpe da donna si occupa anche di restauri di vecchi rasoi, passione trasformata in una impresa commerciale.