Emergenza migranti, 10mila sbarchi in 4 giorni

Il ministro Minniti rientra in Italia. Renzi: "Questi numeri non sono sostenibili". Mattarella: "Europa inconsapevole e insensibile"

Migranti (foto Afp)

Migranti (foto Afp)

Roma, 27 giugno 2017 - E' emergenza migranti: altri duemila sono stati salvati nella giornata di oggi al largo della Libia in 15 operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera. I migranti sono stati recuperati da diverse unità, anche da navi delle Ong e di Frontex. Con i soccorsi di oggi, sono oltre 10mila i migranti salvati nel Mediterraneo centrale a partire da sabato scorso.

E c'è anche il cadavere di un neonato sul pattugliatore 'Comandante Foscari' della guardia costiera, in navigazione verso il porto di Pozzallo con a bordo 673 migranti. Il piccolo era nato nel barcone durante la navigazione nel Mediterraneo, dalla Libia alla Sicilia.

A seguito dell'emergenza il ministro dell'Interno Marco Minniti è rientrato in Italia. Il ministro era diretto a Washington per una serie di incontri istituzionali, ma ha preferito rientrare  per affrontare in prima persona la situazione.

Davanti alle nuove migrazioni in Italia, "i numeri di oggi non sono sostenibili ma serve anche uno sforzo educativo e culturale" di lungo periodo, ha detto il segretario del Pd, Matteo Renzi, che parlando all'Ispi a Milano ha confermato di voler andare avanti sullo ius soli, perché rinunciare davanti ai sondaggi sfavorevoli sarebbe "cadere in basso". Ma ha aggiunto che è "un dovere prendere atto che l'opinione pubblica è esasperata".

Il presidente Sergio Mattarella, da Ottawa, afferma che "l'Italia è in prima linea nel Mediterraneo per salvare migliaia di vite umane nell'ambito di un fenomeno epocale. E ciò accade ai confini dell'Europa, senza ancora suscitare nel nostro continente né adeguata consapevolezza nè l'emergere di sensibilità sufficientemente condivise, necessario preludio di incisive azioni comuni".