Giovedì 18 Aprile 2024

Droga, test segreto su capelli e urine. "Ditemi se mio figlio fuma hashish"

Viaggio nei laboratori privati di Rimini, uno su due è positivo. Sos coca

Spinello

Spinello

A CATTOLICA, in provincia di Rimini, c’è ‘Mare.A’, uno dei pochi a offrire un esame antidroga del capello. «Il servizio è attivo da diversi anni – spiega il dottor Mirko Maffei –. All’inizio le richieste arrivavano a raffica. Ora si parla di un centinaio di casi all’anno. Di recente ai genitori preoccupati per i figli si aggiungono anche fidanzate e mogli, insospettite dalle abitudini anomale del partner. La quantità di capelli richiesta è minima: parliamo di appena 80 milligrammi. Spesso la ciocca viene prevelevata di straforo, strappandola nel sonno oppure recuperandola da lavandini e spazzole. Il test costa 120 euro ed è in grado di rivelare tracce di eroina, cocaina, morfina, codeina, marijuana, hashish, ecstasy, amfetamine e metamfetamine, risalendo indietro nel tempo anche di diversi mesi.

NON SOLO: fatta eccezione per il Thc (il principio attivo della cannabis) possiamo stabilire anche se si tratta di un uso occasionale oppure frequente. I risultati in genere sono disponibili entro otto giorni lavorativi. Ovviamente il tutto si svolge nel massimo rispetto della privacy e con garanzia dell’anonimato. La percentuale di positività si aggira attorno al 50 per cento. Le sostanze per cui abbiamo maggiori riscontri sono marijuana, specie negli adolescenti, e cocaina». Ma su internet esistono anche degli appositi kit fai-da-te. Funzionano come un qualsiasi test di gravidanza e costano poche decine di euro. Il numero di ordinazioni è in costante aumento. E poi ci sono gli investigatori privati. Spesso i genitori li arruolano per far luce sulle ‘cattive compagnie’ dei figli. «Ci chiedono di seguire i loro spostamenti – conferma Alessandro Giuliani, dell’agenzia investigativa Abax di Rimini –, vogliono sapere cosa fanno quando sono fuori casa, chi frequentano e se fanno uso di stupefacenti. A volte capita di scoprirli, anche se per lo più si tratta di spinelli».

TANTE le telefonate che arrivano infine al Centro minori della comunità di San Patrignano. «I genitori che ci contattano sono consapevoli che il figlio ha iniziato a fumare spinelli, ma non sanno bene come comportarsi – rivela il coordinatore Francesco Mei –. Gli indizi possono essere tanti: un atteggiamento più apatico da parte dei ragazzi, il cattivo rendimento scolastico oppure il fatto che da casa spariscano continuamente soldi. Noi cerchiamo di stare vicini a questi genitori, consigliando anzitutto di instaurare un dialogo con i figli, magari anche con l’ausilio di uno psicologo».