Martedì 23 Aprile 2024

Lista sulle donne dell'Est, Costanzo assolve la Perego: "Censura esagerata"

Lo storico conduttore: "Programmi come 'Parliamone sabato' sono così da anni"

Maurizio Costanzo (Alive)

Maurizio Costanzo (Alive)

Milano, 22 marzo 2017 - Maurizio Costanzo, che ne pensa della polemica scatenatasi intorno alla trasmissione della Perego, accusata di sessismo?

"Il programma l’avevo visto e non mi aveva impressionato. Infatti sono rimasto molto colpito quando in serata dalle agenzie ho saputo di una serie di deputate che protestavano, e mi sono stupito ancora di più quando ho letto della cancellazione del programma. Per carità, io non faccio testo. Ma la memoria non può non correre a ‘Canzonissima’, quando Dario Fo e Franca Rame vennero censurati perché avevano intonato una canzone sovversiva. Mi chiedo perciò se non c’era modo di discutere della trasmissione in qualche modo...".

Discuterne prima o dopo la puntata?

"Discuterne dopo per analizzare e casomai prendere delle contromisure, per stare più attenti, esercitare maggiori controlli... Molti oggi si chiedono perché la Perego debba pagare questo conto in prima persona. L’atmosfera mi è piaciuta poco, io non sono abituato a discutere certe decisioni, certo si è trattato di una mossa un po’ forte. Campo Dall’Orto ha detto una cosa giusta. Quando facevo ‘Domenica in’ c’era Salvo Sottile che si occupava della cronaca e mi fu chiesto di abbassare molto i toni di questi argomenti perché si trattava del pomeriggio festivo. Sta di fatto che altri programmi dei pomeriggi feriali hanno continuato imperterriti sulla stessa strada".

Cosa pensa di queste trasmissioni del pomeriggio che si nutrono di gossip e di cronaca nera anche molto cruda? Vanno bene così o bisognerebbe dare una sterzata?

"Le trasmissioni del pomeriggio in genere hanno un pubblico medio-alto come età, un pubblico che trova un po’ di svago in questi programmi fatti anche di attualità e di informazione... Maria con ‘Uomini e donne’ fa 3 milioni di spettatori, che di pomeriggio è una cifra imbarazzante".

Quale è il motivo del successo di questo tipo di programmi?

"La verità è che la televisione è fatta di appuntamenti. Un programma quotidiano, se proprio non è ributtante, inevitabilmente l’appuntamento lo crea. Io non soffro di dietrologia, ma sinceramente continuo a chiedermi se c’è altro dietro questa censura immediata e forte. Lo dico perché il gesto è stato così poco italiano. Da noi di solito si dice: ‘vediamo, pensiamo, facciamo...’, magari si minaccia: ‘Se lo fai un’altra volta...’ Forse nel programma c’era insita una violenza inaudita della quale però non mi sono accorto. Però diciamo la verità: parlavano di donne ucraine che piacciono agli uomini, niente di nuovo. Quando conducevo il Costanzo Show quotidiano avevo intervistato un comitato di donne di Montecatini che facevano un gran baccano perché i mariti incontravano nei night club queste ragazze dell’Est e scappavano con loro. Le mogli erano incavolate come bestie... Non so se è sessimo dire che loro non portano né tute né pigiami... Forse hanno ragione gli uomini, se preferiscono le donne che evitano i pigiami... A me quello che stupisce è che ho visto in diretta la puntata e non sono sobbalzato. Allora delle due l’una: o sono rimbambito, o non c’era elemento da sobbalzo".

Dunque per lei le trasmissioni pomeridiane vanno bene così come sono?

"La cronaca nera va tenuta d’occhio, non bisogna esagerare. Il gossip può agevolare l’imbecillità umana, ma non dimentichiamoci che anche i giornali fanno gossip. Torniamo casomai a pensare ai danni che fa il bullismo, i danni che talvolta possono fare i social, o l’uso smodato degli smartphone da parte dei più piccoli. Proviamo a porci anche queste altre domande. Non pensiamo di metterci a posto la coscienza chiudendo ‘Parliamone sabato’".