Mercoledì 24 Aprile 2024

E' morto don Antonio Riboldi, voce dei terremotati del Belice e vescovo anti camorra

Si è spento all'età di 94 anni don Antonio, vescovo emerito di Acerra. I funerali martedì nella cattedrale della città campana

Don Antonio Riboldi (ansa)

Don Antonio Riboldi (ansa)

Napoli, 10 dicembre 2017  - E' morto monsignor Antonio Riboldi, per tutti don Antonio, vescovo emerito di Acerra (Napoli). Si è spento all'età di 94 anni colui che si fece voce dei terremotati del Belice, in Sicilia, della gente che viveva al freddo nelle baracche. 

Fu anche Pastore in terra di camorra, in anni di guerre tra clan in cui i morti si contavano a centinaia. Il decesso a Stresa, in Piemonte, presso la casa dei rosminiani dove si trovava dalla scorsa estate. A darne l'annuncio la Curia di Acerra dove è stato vescovo dal '78 al 2000.

In una nota si legge:  "Il ritorno di monsignor Antonio Riboldi alla Casa del Padre genera umana malinconia nel cuore dei fedeli dell'intera diocesi di Acerra, il cui vescovo, Antonio Di Donna, il vescovo emerito, Giovanni Rinaldi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose con animo commosso ricordano la figura e l'opera di Riboldi e rendono grazie a Dio che in un periodo difficile della sua storia ha affidato la diocesi all'amorevole cura di tal grande Pastore". 

Riboldi divenne vescovo di Acerra il 25 gennaio 1978, nominato dal Beato Papa Paolo VI. Il monsignor fa il suo ingresso in diocesi il 9 aprile dello stesso anno: Acerra è sede vacante da 12 anni, c'è da rianimare la vita ecclesiale e da sostenere l'intera comunità. Attento fin dal primo momento alla vita e ai problemi di ogni giorno, la sua azione fu in contrasto alla camorra. Storica fu la marcia che negli '80 porta migliaia di giovani ad Ottaviano, città dominio di Raffaele Cutolo, capo della nuova camorra. 

Una volta don Antonio disse: "Meglio ammazzato che scappato dalla camorra", ricordando le parole della madre davanti al suo timore quando viveva sotto scorta. 

Molto curioso e sempre aperto alla modernità, Riboldi è stato uno dei primi vescovi a sbarcare su Internet nel 1997. La curia fa notare che fino a poco tempo fa "le sue omelie arrivavano a centinaia di migliaia di persone".

I funerali di don Antonio Riboldi saranno celebrati nella cattedrale di Acerra (Napoli). L'ultimo saluto al "vescovo anticamorra" per la sua lotta alla criminalità organizzata è previsto per martedì. Dopo, nel convento dei monaci rosminiani a Stresa, dove il presule si è spento in nottata in seguito ad una lunga malattia, la salma di monsignor Riboldi è attesa ad Acerra, ma non ancora chiaro se la sepoltura avverrà all'interno della cattedrale, così come da lui espressamente chiesto.

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SINDACO DI ACERRA - Raffaele Lettieri, sindaco di Acerra, tramite una lettera esprime il cordoglio della città e personale: "Le sue idee sono state e resteranno patrimonio per tutta la città di Acerra. Pur sapendo delle sue condizioni di salute - ha aggiunto il sindaco Lettieri - siamo rimasti sorpresi alla notizia della morte del nostro caro Don Antonio Riboldi. La comunità di Acerra ha perso un punto di riferimento importante, un esempio. Monsignor Riboldi ha saputo contenere nel suo cuore tutta la gente, soprattutto quelli che soffrono e sono poveri, una persona di un'alta dirittura morale e una capacità non piccola di cogliere i problemi della gente.

Una persona affabile, capace di entrare in dialogo con tutti ma allo stesso tempo molto rigoroso nel suo pensiero. Una vita, la sua, interamente dedicata al servizio della comunità, a favore della legalità e giustizia, impegnato sempre nella lotta contro la criminalità. La sua guida pastorale ha accompagnato la Città in momenti davvero difficili e bui. La nostra Città - ha concluso il primo cittadino - lo ricorderà sempre con affetto filiale e con devozione. Porteremo sempre nel cuore le sue parole, la sua presenza e le sue omelie".