Mercoledì 24 Aprile 2024

Spionaggio informatico, Gabrielli rimuove il capo della postale

Al direttore Roberto Di Legami è stato assegnato un nuovo incarico. Tra le motivazioni l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sul cyberspionaggio. Interrogatorio di garanzia per i fratelli Occhionero: "Non abbaimo rubato dati"

Franco Gabrielli (Ansa)

Franco Gabrielli (Ansa)

Roma, 11 gennaio 2017 - Sentiti oggi in carcere al Regina Coeli nel corso degli interrogatori di garanzia i due fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero, arrestati ieri a Roma nell'ambito dell'inchiesta di cyber spionaggio con l'accusa di aver sottratto mail e dati personali a politici e imprenditori tra cui Matteo Renzi, Mario Dragi e Mario Monti. Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato, intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Intanto, il capo della Polizia Franco Gabrielli ha annunciato un cambio ai vertici della polizia postale: al direttore Roberto Di Legami è stato stato assegnato un nuovo incarico. Secondo quanto si apprende, tra le motivazioni della decisione anche l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sullo spionaggio informatico senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza.

Al posto di Roberto Di Legami arriverà Nunzia Ciardi, dirigente del compartimento Lazio della stessa struttura. Di Legami è stato assegnato a un nuovo incarico presso l'Ucis, l'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale. Ciardi in passato, si è occupata di cyberbullismo e di reati via web.

SCHEDA / Chi sono i fratelli Occhionero

"NESSUNO SPIONAGGIO" - "Non abbiamo mai rubato dati né svolto attività di spionaggio". Si sono difesi così i fratelli Occhionero nell'interrogatorio di garanzia. "Gli indirizzi mail sono pubblici e alla portata di tutti e non c'è alcuna prova di sottrazione di dati da parte nostra", hanno detto.

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IL PUNTO - Dall'ex premier Matteo Renzi al presidente della Bce Mario Draghi, da due collaboratori del cardinal Ravasi al generale Capolupo, ex comandante della guardia di Finanza. Sono alcuni dei tanti politici, istituzioni, esponenti di primo piano spiati - secondo le indagini - dai fratelli Occhionero. Giulio, ingegnere nucleare di 45 anni, e sua sorella Maria Francesca, di 49, secondo gli investigatori volevano usare i dati "per lo più" nel mondo economico e finanziario. Il database, vastissimo, che avevano messo insieme infettando con malaware i pc dei potenti contava 18.327 username, di cui 1.793 corredati da password e catalogati in 122 categorie denominate 'Nick' riferite al target colpito: dalla politica agli affari e così via. Sotto la lente degli investigatori c'è pure un poliziotto che è indagato per favoreggiamento dalla Procura di Roma. 

Giulio e Maria Francesca Occhionero (Ansa)
Giulio e Maria Francesca Occhionero (Ansa)