Covid Italia, Pregliasco: "Possibile nuovo picco a settembre, come in Gb"

Il virologo: "Nel Regno unito più casi perché la variante ha bucato la prima dose di vaccino". Clementi: "E' la dimostrazione che una dose non basta"

Covid, in Gran Bretagna aumentano i contagi (Ansa)

Covid, in Gran Bretagna aumentano i contagi (Ansa)

Roma, 9 giugno 2021 - Sulla campagna vaccini anti Covid, che in Italia accelera nonostante i dubbi degli esperti sugli Open day e le inoculazioni ai ventenni, pesa ora l'esempio della Gran Bretagna, dove da giorni si registra una risalita nel numero dei contagi. La domanda è semplice: c'è il rischio di un nuovo picco di contagi a settembre, come sta avvenendo oggi nel Regno Unito? il virologo Fabrizio Pregliasco ammette: "Questa ipotesi c'è". E il collega Massimo Clementi rilancia: per essere protetti ci vogliono le due dosi, il ciclo completo. In effetti il governo di Boris Johnson ha sempre puntato sulla politica di dare la prima dose al maggior numero possibile di persone e inizialmente ha funzionato. Anche il sottosegretario  Franco Gabrielli con delega alla sicurezza rimarca: "Siamo ancora dentro una fase di criticità".

Focus / Londra, picco di contagi da 4 mesi

Fino a che età AstraZeneca e J&J?

Pregliasco: la variante indiana ha 'bucato' la prima dose

"Dal punto di vista generale - spiega Pregliasco, docente della Statale di Milano - quello che si vede nel Regno Unito è la presenza della variante indiana, che potremmo avere anche noi". E sul rischio di un nuovo picco sottolinea "la scelta di rallentare la seconda dose per dare maggiore spinta alla vaccinazione, che stiamo facendo anche noi, anche se in modo un po' più mediato".  Sulle nuove aperture, Pregliasco rivendica: "Io da sempre dico di aprire con attenzione. Abbiamo ancora un serbatoio di mezzo milione di positivi, ovvero persone che possono contagiare altri in varia forma e con varia intensità. Per fortuna, quello che si vede in Inghilterra e che a mio avviso possiamo raggiungere anche qua - sottolinea il virologo - è non avere un gran numero di casi gravi grazie alla vaccinazione dei soggetti fragili. Insomma, l'elemento chiave è il vaccino che potrebbe metterci al sicuro".   Ma allora cosa è successo in un'Inghilterra con una percentuale altissima di vaccinati almeno con la prima dose? "La variante indiana - chiarisce Pregliasco - ha 'bucato' la prima dose", che non protegge come il vaccino completo". 

Bollettino Covid del 10 giugno

Clementi: una dose di vaccino non basta

"La morale di quel che sta accadendo in Gb - spiega Massimo Clementi,  direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ospedale San Raffaele - è che una dose di vaccino non basta: ce ne vogliono due, il ciclo completo, per avere il massimo di protezione". Poi spiega: "La maggioranza dei soggetti infettati sono persone che hanno ricevuto solo la prima dose. C'è qualche contagiato anche con 2 dosi, ma pochi.  Ricordiamo che l'Inghilterra aveva fatto una bandiera della scelta di vaccinare tanto con una dose. I britannici hanno detto ripetutamente di aver vinto la prima battaglia contro Covid e fermato il virus riuscendo a vaccinare rapidamente decine di milioni di persone con una prima dose. Adesso si è visto che, quando arriva una variante di Sars-CoV-2 più problematica" dal punto di vista della maggiore trasmissibilità, "come quella Delta" arrivata dall'India, "avere un'immunità più bassa, conferita da una sola dose, non è sufficiente. E in Gb hanno ancora un buon numero di persone vaccinate con una dose, anche se stanno continuando la campagna d'immunizzazione anche loro in maniera estensiva e massiccia".  

Quanto all'operato del commissario Figliuolo, Clementi lo promuove: "Arrivare a 600mila vaccinazioni anti-Covid al giorno è un bel risultato che fa sperare bene per il futuro. Sembra che riusciremo ad arrivare a settembre con il traguardo dell'80% di vaccinati, che sarà importante anche in vista della riapertura delle scuole, e potrebbe aiutarci" facendo da scudo alla spinta propulsiva di "varianti di Sars-CoV-2 più trasmissibili come la Delta". 

Prima dose: ecco dopo quanti giorni si è protetti

Gabrielli: non è tutto alle spalle

"Dico ai cittadini di essere consapevoli che siamo ancora dentro una fase di criticità, non è tutto alle spalle", afferma Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per la sicurezza della Repubblica. ""Ci sono segnali confortantissimi - ha proseguito - ma i dati della Gran Bretagna ci dicono che dobbiamo rimanere attenti e che molto dipenderà ancora dai comportamenti di ognuno di noi. Per fortuna il piano vaccinale sta andando con dei buoni numeri, ma io invito tutti ad avere comportamenti individuali improntati dalla massima cautela, e io sono sicuro che ne usciremo. Poi ci sarà tutto il discorso della ripartenza economica: la pandemia e alcune criticità, che il Paese aveva già prima, ovviamente hanno dato a questa vicenda una connotazione ulteriormente negativa".