Scandalo sanità: "Mai fatto accordi corrotti con i chirurghi"

Monza, l'agente della ditta di protesi Ceraver, Marco Camnasio, si difende dalle accuse davanti al gip

La Procura indaga per un presunto giro di mazzette legate all'impianto di protesi

La Procura indaga per un presunto giro di mazzette legate all'impianto di protesi al ginocchio.

Monza, 18 Settembre 2017 - "Io ero l'agente di zona e non ho mai preso personalmente accordi corruttivi con i chirurghi ortopedici per le protesi Ceraver, che presentavano, soprattutto quelle per il ginocchio, iniziali difficoltà nel montaggio, poi risolte e che venivano scelte anche perchè era prevista l'assistenza tecnica ai medici in sala operatoria durante l'impianto". Così si è difeso Marco Camnasio, l'agente per la Lombardia della Ceraver arrestato insieme ai tre chirurghi Claudio Manzini, Fabio Bestetti e Marco Valadè e al responsabile della Ceraver Denis Panico per associazione per delinquere e corruzione nell'inchiesta della Procura di Monza per presunte tangenti sulla scelta delle protesi ad anca e ginocchio da impiantare ai pazienti al Policlinico e alla clinica Zucchi di Monza. Camnasio, difeso dagli avvocati Gaetano Braghò e Riccardo Truppo (che hanno chiesto per il loro assistito gli arresti domiciliari nella casa familiare a Seregno) è stato il primo a sottoporsi ad interrogatorio di garanzia nel carcere di Monza davanti al gip del Tribunale di Monza Federica Centonze, che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare chieste dalle pm Manuela Massenz e Giulia Rizzo.