Coronavirus Veneto, impennata di contagi. Altri 14 morti

Nuovi casi più che raddoppiati in 24 ore. Scendono i ricoveri in regime ordinario, su le terapie intensive. Zaia: "Al momento niente lockdown"

Luca Zaia (Ansa)

Luca Zaia (Ansa)

Venezia, 21 ottobre 2020 - Improvvisa impennata di contagi oggi in Veneto. Dopo due giorni in cui il Coronavirus sembrava aver frenato, si registrano 1.422 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Si tratta di un dato doppio rispetto ai peggiori bollettini della prima ondata, mentre ieri i contagi erano stati 490. "Al momento nessun lockdown", rassicura il governatore Luca Zaia.  Il forte rialzo pare sia stato rilevato nella notte, quando i test positivi sono cresciuti di 1.083 unità rispetto alle cifre delle 17 e si sono avute 5 delle 14 vittime di oggi (ieri +12). Gli infetti totali passano dai 36.843 di ieri a 38.265 di oggi. Il numero complessivo dei morti sale a 2.282. Gli attualmente positivi sono 11.433. Dati raddoppiati in 24 ore anche nelle Marche.

Bollettino Veneto

Il boom si riferisce soprattutto alla provincia di Venezia (+504), mentre in termini assoluti resta Verona quella con il maggior numero di infetti dall'inizio dell'epidemia, 8.168. I soggetti in isolamento fiduciario sono 13.619 (+434). Scendono i numeri dei ricoverati con Covid-19 nei normali reparti ospedalieri, 524 (-13), crescono invece i pazienti nelle terapie intensive, 66 (+5)

Zaia

"In Veneto in questo momento il tema del lockdown, assolutamente non c'è, non lo prendiamo in considerazione". E' una presa di posizione netta quella del governatore Zaia che in Consiglio Regionale allontana l'ipotesi di chiusura come sta avvenendo in altre Regioni. "Oggi abbiamo 66 pazienti in terapia intensiva - dice Zaia -. guardiamo con attenzione a questa evoluzione. I modelli dicono che la curva è entrata nella fase di crescita. Il nostro ruolo è fare in modo che si impenni con gradulaità".

Nonostante la tendenza nelle 48 ore precedenti fosse in ribasso, ieri il governatore si era mostrato cauto parlando di "semaforo tra verde e arancio".  E spiegava: "Non siamo in emergenza ospedaliera, ma potrebbe non durare". Nel pomeriggio, ospite, in tv, ribadiva: "Se la situazione si fa dura devi usare modalità che prevedono restrizioni che non piacciono". E ancora: "Il virus quando passa numeri importanti riesci a tracciarlo fino ad un certo punto". Poi: "Oltre certi numeri non si potrà agire". La Regione è al lavoro per istituire un "piano di sanità pubblica" e studia interventi per "coloro che perdono opportunità reddituali". Zaia ha ricordato in particolare i "ristoratori, a cui possiamo chiedere di fare il sacrificio ma bisogna dare una mano".

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