Caldo record, a Ferrara 49 gradi. Ma ora è allerta temporali

Allarme siccità, Coldiretti: "Ha colpito i due terzi del territorio italiano". Danni stimati oltre un miliardo di euro. Città bollenti, a Ferrara 37 gradi reali, 49 percepiti

Caldo, turiste in piazza Castello a Milano (Lapresse)

Caldo, turiste in piazza Castello a Milano (Lapresse)

Roma, 24 giugno 2017 - L'Italia boccheggia nella morsa del caldo, con dieci città da bollino rosso e Ferrara con una teperatura percepita di 49 gradi. E, con il prolungarsi dell'assenza di pioggia l'allarme siccità è ormai esteso ai due terzi della superficie agricola nazionale, secondo l'ultimo monitoraggio della Coldiretti. Da oggi in serata, sulla base delle ultime previsioni meteo, l'afa dovrebbe dare tregua, con precipitazioni sparse e diffuse soprattutto al Nord. Ora, però, scatta l'allerta temporali, con rischio criticità idrogeologiche e idrauliche. La protezione civile ha comunicato l'allerta arancione per rischio idrogeologico in Veneto, e gialla in altre regioni del Nord. 

CALDO RECORD - Come annunciato ieri dal ministero della Salute, l'afa ha assediato la penisola, con dieci città da bollino rosso. Il record è stato raggiunto a Ferrara, dove - secondo dati dell'Aeronautica militare - la temperatura percepita è di 49 gradi, anche se il termometro ne segna 37. In 15 regioni, dal Piemonte alla Sicilia, ci sono località dove si boccheggia con temperature avvertite dalla popolazione, per effetto dell'umidità e dei venti, pari o superiori a 40 gradi. Come spiega il sito dell'Aeronautica militare, a soffrire  sono soprattutto la Sardegna, le regioni del Nord e del Centro: qui ci sono il maggior numero di località dove il caldo percepito è pari o superiore a 40 gradi. In particolare in Emilia Romagna è caldo quasi ovunque: se Ferrara ha la maglia nera, soffrono anche Bologna (42) e Parma (41); e non c'è tregua nemmeno al mare: a Cervia sono 43 i gradi percepiti,41 a Rimini. In Piemonte si soffre a Torino e Cuneo (40 gradi percepiti) e ancora di più a Mondovì (42). In Lombardia l'afa si fa sentire a Bergamo (41), Brescia (40) e Milano (39).In Veneto il peggio lo vivono Verona (42), Padova e Treviso (40), e Venezia (38). In Friuli Venezia Giulia, le più calde sono Trieste e a Aviano (41). In Trentino Alto Adige, la punta massima è a Bolzano (40), mentre in Liguria i 40 gradi si sentono in provincia di Savona , a Capo Mele. In Toscana si boccheggia soprattutto a Grosseto e Ad Arezzo (42). Ma va male anche ai turisti che hanno deciso di visitare Firenze (38) e a chi ha scelto l'Argentario (37). Nel Lazio temperature roventi a Roma (39 gradi percepiti ) e Frosinone (40). In Abruzzo è Pescara con i suoi 40 gradi avvertiti ad avere il termometro più in alto. In Sardegna l'afa non risparmia la Costa Smeralda , ma la situazione peggiore è nella parte meridionale dell'isola, dove, come Decimomannu, si registrano punte di 44 gradi percepiti. Va un pò meglio al Sud, con l'eccezione del Molise. In Campania solo a Grazzanise il caldo avvertito è di 41 gradi. Situazione analoga in Sicilia, con Catania Sigonella a 42 gradi, e appena peggiore in Puglia con due località, in provincia di Taranto, sopra i 40 gradi: Marina di Ginosa (42) e Grottaglie (40). Guardano la classifica delle località più calde per temperature percepita, dopo Ferrara la seconda città più bollente è Termoli, in Molise, dove la sensazione di calore è di 46 gradi, ma quelli effettivi sono 30. Terza è Capo Frasca in Sardegna, dove a fronte di 37 gradi reali se ne percepiscono 44.

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ALLARME SICCITA' - Con il clado e il prolungarsi dell'assenza di precipitazioni, la Coldiretti mette inguardia: oltre i due terzi della superficie agricola nazionale è in allarme siccità. "Nei campi coltivati lungo tutta la Penisola con il grande caldo e la crisi idrica per gli agricoltori - sottolinea la Coldiretti - sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e gli uliveti ed il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici dal grana padano al parmigiano reggiano fino alla mozzarella di bufala". La siccità, secondo una stima di Coldiretti, ha provocato danni per quasi un miliardo di euro in agricoltura. A Roma di fronte all'allarme si valuta la possibilità di chiudere o ridurre il flusso d'acqua dei 'nasoni', le fontanelle storiche della città. La decisione spetta al Campidoglio e verrebbe attuata dalla multiutility Acea. Il Po è ridotto a un rigagnolo di 13 centimetri a 30 chilometri dalla sorgente. "La situazione si sta aggravando con effetti catastrofici  - spiega coldiretta - per la produzione con perdite ben superiori al miliardo stimato, se non pioverà nell'arco delle prossime due settimane in modo costante e non violento".

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ALLERTA TEMPORALI - In effetti, stando alle ultime previsioni meteo disponibili, è in arrivo il transito di una atlantica sul centro-nord peninsulare che partità a partire da oggi, temporali sparsi e diffusi, a tratti intensi, specie al settentrione. Tregua dal gran caldo, dunque, ma è anche allerta: il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le Regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche. I temporali dovrebbero, a partire da oggi, colpire la Valle D'Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia e in estensione dalla tarda mattinata di domani, domenica 25 giugno, alle zone interne della Toscana e all'Umbria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata, per domani, allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato sulla parte settentrionale del Veneto; allerta gialla, invece, su tutta la Valle d'Aosta, il Piemonte centro-settentrionale, la Lombardia centrale, le rimanenti parti del Veneto, tutto il Friuli Venezia Giulia, gran parte dell'Emilia Romagna, la Toscana settentrionale, tutta l'Umbria e le Marche.

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