Giovedì 18 Aprile 2024

Mistero sulla morte del trans. Il corpo spunta da un cassonetto

Brescia: Samantha Marta Baroni, 34 anni, era sparita da 5 giorni

Samantha Marta Baroni, il trans trovato morto (Fotolive)

Samantha Marta Baroni, il trans trovato morto (Fotolive)

Brescia, 25 agosto 2016 - L’hanno trovata in un cassone per la raccolta degli sfalci e delle ramaglie nella periferia nord occidentale di Brescia. I due operatori ecologici se ne sono accorti quando la pinza del braccio telescopico installato sul loro automezzo ha sollevato qualcosa che lì dentro non doveva esserci: un corpo senza vita. È ancora avvolta nel mistero la morte di Samantha Marta Baroni, una transessuale bresciana di 34 anni, trovata senza vita ieri mattina intorno alle undici. Sul caso indagano i carabinieri che per il momento sembrerebbero escludere la morte violenta. Un primo esame esterno sul corpo della 34enne bresciana non sono stati trovati segni di violenza. Solo l’autopsia e gli esami tossicologici disposti dal pm Roberta Panico potranno fare chiarezza sul giallo. Per il momento in Procura a Brescia è stato aperto un fascicolo per rinvenimento di cadavere in luogo pubblico. 

Marta, qualche tempo fa aveva chiuso uno studio fotografico aperto in provincia di Bergamo, non si faceva vedere a casa da cinque giorni. La madre che con lei divideva un piccolo appartamento in un condominio dell’Aler (l’azienda regionale per l’edilizia popolare) martedì sera è andata dai carabinieri e ha fatto denuncia. Ieri mattina intorno alle 11 il suo corpo è stato ritrovato. Nello spiazzo dove gli operatori ecologici hanno fatto il macabro recupero in breve si è radunata una piccola folla. Il tam tam di quartiere ha fatto arrivare sul posto anche chi con Marta aveva qualcosa di più di una semplice conoscenza. Franco è l’amico che ha riconosciuto il cadavere. I carabinieri lo hanno ascoltato in caserma insieme alle altre altre persone che la conoscevano. «Stiamo cercando di fare chiarezza sulla sua vita - spiegano gli inquirenti - Alle spalle aveva qualche precedente dovuto al ritiro della patente. Prendiamo in considerazione tutte le ipotesi». Per il momento l’ipotesi investigativa più calda è la morte per un malore, provocato forse da una overdose. Nella borsa della transessuale i carabinieri hanno trovato una ricetta medica per potenti antidepressivi in grado di alterare la percezione della realtà. La ragazza potrebbe essersi sentita male cercando riparo all’interno del cassone, coprendosi poi con le ramaglie. Lì poi sarebbe morta. «Oppure potrebbe essere stata portata lì da qualcuno che si è spaventato quando l’ha vista sentirsi male». Le piste restano entrambe aperte.

Qualche risposta potrebbe arrivare dal cellulare della donna che i militari hanno trovato nell’appartamento diviso con la madre. «Potrebbe però averne avuti altri», osservano i carabinieri. Solo gli esami più approfonditi sul corpo della 34enne, che aveva terminato il percorso per cambiare il sesso con una operazione chirurgica registrandosi all’anagrafe con il nuovo nome, potranno dare qualche certezza in più.