Venerdì 19 Aprile 2024

Pordenone, deve un centesimo all'azienda elettrica: "Paga o stacchiamo la luce"

La beffa nella beffa riguarda il pagamento: solo per bonifico bancario che costa 5 euro. Il fratello della 'vittima': "Sempre regolari, ma quasta volta non paghiamo per principio"

L'avviso per morosità inoltrato dalla Audax Energia di Vinovo  (Ansa)

L'avviso per morosità inoltrato dalla Audax Energia di Vinovo (Ansa)

Pordenone, 21 novembre 2017  - Quando ha letto che l'agenzia elettrica le avrebbe staccato la corrente se entro due settimane non avesse pagato un centesimo, ha pensato a uno scherzo. E di cattivo gusto visto che l'utenza era intestata al marito, morto da una settimana.

L'annuncio dell'avvio imminente della procedura di messa in mora per la folle cifra è giunto a una pensionata di Prata (Pordenone), Elisa Carrer, 65 anni. A sollecitare il saldo, blindando la notifica addirittura con una raccomandata con ricevuta di ritorno, è stata Audax Energia di Vinovo (Torino). Non è finita qui, per saldare c'è un unico metodo di pagamento: il bonifico bancario, che all'anziana, e qui c'è la beffa nella beffa, costerà cinque euro. 

Elisa Carrer invece ha commentato con più calma: "Attendiamo che l'azienda ci faccia sapere qualcosa perché, se mai dovessi essere costretta a pagare questa bolletta da un centesimo, in banca mi rideranno dietro".

Certo che il destino ha voluto che il centro meccanografico elaborasse il carteggio contenente il sollecito nelle stesse ore in cui, l'8 novembre scorso, Adolfo Rossetto, il marito della donna, moriva, ma come fa notare il fratello Franco Rossetto: "È l'unica attenuante che concediamo all'azienda non poteva sapere del lutto. Tuttavia, avrebbe potuto inserire il debito nella bolletta successiva, invece di inviare una comunicazione con terminologia legale che non dà adito a dubbi ed evoca una lunga serie di sanzioni cui si va incontro, compresa la disconnessione dell'utenza. Tutto questo perché cervellotiche misurazioni hanno stabilito che il povero Adolfo era in debito di un centesimo. Si capisce perché quando Elisa ha letto l'importo ha allargato le braccia incredula: proprio loro che, forti di un'antica vocazione al rispetto delle istituzioni, pagano il dovuto quasi prima che la bolletta venga recapitata. Non stanno in pace se sanno di avere qualche pendenza". 

Poi il fratello incrocia le braccia: "Questa volta noi non pagheremo per una questione di principio: il versamento a mia cognata costa cinque euro. Ecco: moltiplicate questa somma per le decine di migliaia di persone che devono pochi spiccioli ai loro gestori e si capisce di che business stiamo parlando. Di più: per la notifica è stata usata una raccomandata con ricevuta di ritorno, che costa sempre almeno una mezza dozzina di euro. Vigileremo nelle prossime comunicazioni che non ci venga imputata anche quella somma, come i gestori sono soliti fare quando iniziano procedure di messa in mora". 

L'azienda da parte sua si è trincerata dietro al fatto che si tratta di procedure standardizzate a prescindere dall'importo dovuto. Ma il Codacons non intende soprassedere e ha annunciato per domani la presentazione di un esposto alla Procura di Pordenone per verificare il comportamento tenuto nei confronti dell'utente, "vittima di procedure inaccettabili".