Salvataggio Banca Marche, Fonspa rinvia a marzo

«Stiamo lavorando sulla bad bank, ma non è facile»

Banca Marche, operazione salvataggio in corso (foto d’archivio)

Banca Marche, operazione salvataggio in corso (foto d’archivio)

Macerata, 16 dicembre 2014 - «Banca Marche, l’operazione salvataggio è tuttora in corso e in fase avanzata, ma il perfezionamento di un accordo non è previsto prima del primo trimestre dell’anno a venire».

Fonspa, Nuovo Credito Fondiario, al lavoro da luglio sul dossier Bm, esce per la prima volta allo scoperto confermando la concretezza dell’operazione che prevede la creazione prima di una «bad bank», assumendo i crediti deteriorati (si parla di 5 miliardi lordi), per far rinascere e rilanciare una «good bank»

. «La trattativa con i commissari – fanno sapere dalla società dal gruppo Tages - è in corso e in fase avanzata, ma il perfezionamento dell’accordo non è così immediato». Il governatore Gian Mario Spacca nei giorni scorsi, dopo l’incontro con l’Amministratore delegato di Fonspa, Andrea Munari a Roma ha parlato di una decina di investitori per la ricapitalizzazione di Banca Marche che necessiterebbe di quasi un miliardo di euro».

Per il Credito Fondiario è ancora prematuro fare nomi sugli investitori, non ci sarebbe in ogni caso Fondazione Cariverona come invece trapelato nei giorni scorsi. Si era parlato anche di un contatto delle Fondazioni oggi azioniste di maggioranza (Jesi, Macerata, Pesaro e Fano) per studiare un piano che consentisse di recuperare una parte di quanto perduto.

Ufficialmente i nomi degli investitori esteri e nazionali non ci sono ancora, prima è necessario ripulire la banca dai «non performing loan» (crediti per i quali la riscossione è incerta).

Operazione definita «complessa» dallo stesso Nuovo Credito Fondiario che prima di avviarla dovrà affrontare un aumento di capitale che dovrebbe aggirarsi attorno ai 300 milioni di euro. Non dovrebbe essere pronto prima di febbraio. Solo dopo si potrà entrare nel vivo del salvataggio dell’istituto di credito marchigiano, operazione sostenuta dal Fondo interbancario tutela depositi che dovrebbe partecipare anche all’aumento di capitale con 100 milioni di euro.

Imprescindibile il ruolo di fondi esteri, statunitensi e degli Emirati Arabi, ruolo confermato nelle scorse settimane anche da Spacca, ma su cui Fonspa non si sbilancia ancora.

Ridimensionato a quanto pare e comunque non più nominato dal governatore Gian Mario Spacca, il ruolo degli imprenditori locali guidati dall’avvocato Paolo Tanoni. Ma su questo aspetto Munari e Tarantelli starebbero ancora lavorando anche con possibili investitori del territorio. Entro marzo dunque dovrebbe essere presentato il progetto industriale agli stakeholder di riferimento, tra cui le Fondazioni maggioritarie, gli azionisti ed i rappresentanti dei lavoratori.

In pressing le Fondazioni proprietarie che nei giorni scorsi hanno chiesto un incontro ai commissari Giuseppe Feliziani, Federico Terrinoni e Bruno Inzitari. A farsi portavoce delle Fondazioni nei giorni scorsi il presidente della Carisj Alfio Bassotti che chiede di conoscere i dati, la situazione patrimoniale della banca e il valore delle azioni.

Sara Ferreri