Giovedì 18 Aprile 2024

Roma, bambina morta per morbillo. Non era vaccinata

Il caso risale allo scorso aprile. La piccola era affetta da una malattia genetica. Cade e prende il tetano a 10 anni: non aveva il vaccino

Vaccini, foto di repertorio (Dire)

Vaccini, foto di repertorio (Dire)

Roma, 28 giugno 2017 - Tragedia a Roma, dove una bambina di nove anni è morta all'Ospedale Bambino Gesù a causa delle complicanze dovute al morbillo contro cui non era vaccinata. Il caso risale a due mesi fa, ma è emerso solo ora: la piccola, che era affetta da cromosomopatia, una malattia genetica, è morta lo scorso 28 aprile. Come spiega l'Infettivologo dell'ospedale, Alberto Villani, "la piccola non era stata vaccinata per timore, quando invece, essendo un soggetto più fragile per via della patologia di cui era affetta, ne avrebbe avuta estrema necessità". E con la tragedia torna alla ribalta il tema dei vaccini. Solo una settimana fa il caso di un bambino morto a Monza per le complicanze del morbillo. Di oggi, invece, la notizia di un bambino ricoverato all'ospedale di Oristano per aver contratto il tetano. Il piccolo non era vaccinato. Non è in pericolo di vita e le sue condizioni sono in miglioramento.

IL CASO - La bimba, nata a febbraio 2008 e residente nel comune di Latina, aveva avertito i primi sintomi - febbre e congiuntivite - il 14 aprile. Era stata ricoverata il 19 e la diagnosi di morbillo era stata confermata in laboratorio il 26 aprile. Il 28 la piccola è morta per le complicanze legate alla malattia infettiva: polmonite e insufficienza respiratoria. Secondo quanto rilevano fonti sanitarie, la malattia pregressa da cui era affetta non era incompatibile con la vaccinazione contro il morbillo.

L'INFETTIVOLOGO - L'infettivologo Alberto Villani, intervistato dall'agenzia Agi, ha precisato di "non essere a conoscenza del modo in cui la piccola possa essere stata contagiata. Resta il fatto che non era stata vaccinata ed il principio è che se invece tutti lo fossero, i soggetti più fragili sarebbero protetti. In questo caso - ha aggiunto Villani - sono due gli elementi sui quali occorre riflettere: l'esistenza di soggetti più deboli rispetto ad altri che a volte, non vengono vaccinati per paura, e il fatto che una malattia come il morbillo, su questi soggetti può avere complicanze ed esiti fra i più gravi". Per il medico, "la vaccinazione verso soggetti più fragili, sarebbe auspicabile mentre spesso, si cade preda di timori infondati. Con una maggiore copertura, i soggetti più deboli correrebbero meno rischi".