Baby criminali, violenze in aumento. Reati a raffica nel 2017

Violenza in aumento, sono 20mila gli illeciti penali commessi da minori e giovani adulti Accoltellato a Napoli da baby gang, fermato un 15enne Lo sfogo della mamma del 17enne aggredito: "E' ora di punire" Baby criminali, la pm Simonetta Matone: "Serve il carcere per i delitti gravi"

L'immagine simbolo del film "Gomorra" (Ansa)

L'immagine simbolo del film "Gomorra" (Ansa)

Roma, 24 dicembre 2017 - Sono circa 20mila i reati commessi in Italia nell’arco di un anno da minorenni e da giovani adulti. Per la precisione 19.883, secondo l’ultimo report del ministero della Giustizia aggiornato al 15 agosto 2017. Dal punto di vista statistico si tratta di un numero impressionante, che corrisponde ad altrettanti autori di delitti. O presunti tali. Non tutti, per l’esattezza, «galeotti in erba». La giustizia minorile, infatti, segue criteri anche molto differenti dal sistema giudiziario tradizionale.

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PER EVITARE ricadute, il ricorso al carcere è inteso quale extrema ratio . Nella maggior parte dei casi, i giudici tentano di far scontare le pene nelle comunità di recupero e in apposite strutture senza sbarre alle finestre. Queste particolari tutele valgono anche per i già citati «giovani adulti», cioé quella fascia di popolazione giovanile tra i 18 e i 25 anni parificata ai minorenni (controproducente e persino pericoloso trasferire un minore in un carcere solo perché nel frattempo ha compiuto 18 anni).

Ma questa scommessa sul contrasto sociale del crimine si gioca anche sul terreno della dimestichezza che soprattutto i più giovani hanno con le tecnologie della comunicazione. Ha dichiarato Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il 17enne ferito gravemente con 20 coltellate da coetanei lunedì scorso a Napoli: «In questa città ci sono un milione e mezzo di telefonini, proviamo a usarli per filmare quando avviene un atto delittuoso, non teniamoli in mano solo per guardare le notizie e consegniamoli alle forze dell’ordine». Bari, luglio 2017: una bambina di 12 anni stuprata per mesi da cinque adolescenti (di 17, 15 e 13 anni) sotto la minaccia di diffondere i video delle violenze. E lo sgomento raddoppia. Attualmente sono 468 i minorenni e i giovani adulti reclusi nei 17 Ipm sparsi per l’Italia, 434 ragazzi e 34 ragazze. La maggior parte (206) tra i 18 e i 20 anni. Circa il 43% (203) è di origine straniera. I reati contestati per lo più furti e rapine. Gli ingressi in carcere nel 2016 sono stati 1.141, rispetto ai 1.068 del 2015 ed ai 992 del 2014, ma ancora lontani dalle vetta toccata nel 2008 (1.347). Nello stesso anno i minori seguiti dai servizi sociali erano 17.814. Nel 2016 circa 22 mila.