Mercoledì 24 Aprile 2024

Fano, perseguitata dal nipote bullo. A 80 anni assume due bodyguard

Denunciato il giovane. Scorazzava in casa con i pitbull

'Mia nonna è una poliziotta', il film diretto da Steno nel 1958

'Mia nonna è una poliziotta', il film diretto da Steno nel 1958

Fano (Pesaro e Urbino), 20 agosto 2016 - TROPPO tardi per poterlo prendere a sculacciate. Ma soprattutto troppo anziana lei per poter difendersi da sola contro quel nipote terribile. Così, a una nonnina 80enne di Fano non è rimasto altro da fare che assoldare due guardie del corpo. «Ho paura per la mia vita», avrebbe detto la donna che nell’ultimo anno ha vissuto giorni di inferno fatti di insulti, botte, angherie e minacce di morte. E tutto dentro la sua stessa casa, quella bella villetta con giardino in zona mare che, da sereno rifugio della vecchiaia ha finito per trasformarsi in una prigione. Tra quelle mura, il nipote, 30enne arrivava e la faceva da padrone. A cominciare dal garage, occupato con la sua moto nuova di zecca dopo aver fatto sloggiare l’auto della madre, costretta a prendersi un posto auto in affitto. Il giardino era invece diventato lo sgambatoio dei suoi due cani, che per la nonna rappresentavano una vera minaccia alla sua incolumità.

DUE PITBULL lasciati liberi di scorrazzare col rischio di mordere o far cadere la donna che si muove solo grazie al deambulatore. Inascoltate le suppliche dell’anziana di non portare i cani. Anzi, per tutta risposta ha ricevuto offese e minacce. Anche di morte: «Vecchia ancora non sei morta, cosa aspetti a lasciarmi la casa. Se non muori da sola, ti faccio ammazzare da un albanese». E dalle parole, il 30enne sarebbe arrivato anche alle mani. In un’occasione l’80enne è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso per un’ecchimosi, risultato di una manata molto pesante.

In un’escalation di violenze e terrore quotidiano, la vittima è così arrivata a chiedere la protezione dei due bodyguard, appositamene ingaggiati. Che l’hanno vegliata fino a qualche giorno fa. Quando si è decisa a rivolgersi ai carabinieri di Fano. Il caso è finito sul tavolo del pm Giovanni Narbone della Procura di Pesaro che ha contestato al nipote l’accusa di maltrattamenti in famiglia e chiesto e ottenuto dal gip Lorena Mussoni la misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla casa della nonna. L’uomo (che è difeso dall’avvocato Marco Defendini) ha negato gli addebiti e durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giacomo Gasparini ha raccontato la sua verità. «Non ho mai voluto farle del male. E poi mia nonna era d’accordo che portassi i cani qualche ora nel suo giardino. Non era terrorizzata, li conosce bene». E nelle mani della difesa ci sarebbe anche un video in cui si vedrebbe l’anziana che porge qualcosa da mangiare ai pitbull. Prima della denuncia, la vittima avrebbe fatto alcune segnalazioni alle forze dell’ordine. Per il nipote non si tratta della prima denuncia di maltrattamenti in famiglia. Qualche anno fa, è stata la madre a portarlo davanti al giudice Stefano Marinelli del Tribunale di Pesaro. La donna però ha ritirato la querela e il figlio è stato prosciolto. Ora è la volta dell’anziana nonna. Almeno per ora, molto decisa a fargli avere una bella sculacciata dalla giustizia.