Mercoledì 24 Aprile 2024

Flop 5 per mille, troppi beneficiari. La torta dei soldi finisce in briciole

Migliaia di associazioni. Così a moltissime arrivano meno di 500 euro

Cinque per mille

Cinque per mille

NEL 2015 gli aspiranti beneficiari erano poco meno di 50mila, nel 2016 le iscrizioni erano salite a quota 50.239, mentre stando ai dati di quest’anno, resi noti pochi giorni fa, siamo arrivato a 56.581, con quasi 8mila nuovi inserimenti. Le categorie alle quali è possibile iscriversi sono quattro: ricerca scientifica, ricerca sanitaria, associazioni sportive dilettantistiche ed enti di volontariato. A queste vanno aggiunti i Comuni. Da profani, si potrebbe pensare che le prime due voci siano le più affollate. E, invece, no. Se guardiamo gli elenchi permanenti degli iscritti, che contengono coloro che non devono confermare la loro iscrizione anno dopo anno, gli enti di ricerca sanitaria sono 106 e tendono a restare piuttosto stabili negli anni, mentre quelli di ricerca scientifica sono 424, addirittura in calo. Qui la selezione è serrata. C’è l’istituto di ricerca Ebri di Rita Levi Montalcini, la Normale di Pisa, Aism, Airc, la Fondazione Telethon.

LE COSE cambiano decisamente per le altre due voci. Le associazioni sportive sono 7.760 mentre gli enti di volontariato sono 40.594. Un mare dentro il quale c’è veramente di tutto. La definizione di volontariato, alla prova dei fatti, è quella più sfuggente. C’è l’associazione dei nonni d’Italia, quella dei radioamatori italiani. E, poi, ci sono gli amici più vari: del libro, del Perù, della musica, del Togo, della Terra, degli animali abbandonati, del Mozambico, degli emarginati, degli indios, del sorriso. Nessuno di loro, ovviamente, va contro la legge, ma sarebbe forse opportuno ripensare l’idea di attività socialmente rilevantea. Anche perché negli elenchi del volontariato compare molto altro. Ci sono una quarantina di bande musicali e poco meno di duecento Pro loco di piccoli Comuni.

È POSSIBILE finanziare l’ente editoriale per il corpo della Guardia di finanza, l’associazione il mondo Tuareg, l’istituto di ricerca della coscienza o quello di studi storici postali. Sul fronte della cultura, i grandi teatri sono messi nello stesso calderone delle filodrammatiche di paese: ci sono i teatri stabili ma anche decine di associazioni di amatori.

LE POCHE filarmoniche importanti rimaste in vita in Italia sono accoppiate a decine di piccole scuole di musica e di complessi folkloristici. E, nascosti negli elenchi, ci sono persino gruppi di majorette. Ma è sullo sport che arrivano le sorprese migliori. In questo caso è possibile sostenere qualsiasi attività: gli scacchi, il karate, le bocce, il cricket, lo yoga, la pesca. E anche sport ai quali tipicamente non è associata la carenza di risorse, come la vela, il golf, il tiro a segno e l’equitazione.

MOLTE SCUOLE di danza, poi, hanno preso la forma di associazioni sportive. Hanno nomi come Profession dance, Fantasy dance e Dance academy: al posto della ricerca è possibile dare qualche euro alle danze caraibiche.