Roma, 15 marzo 2012 - La coppia omosessuale è “titolare del diritto alla vita familiare” come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e moglie. A dirlo non è un'associazione gay ma addirittura la Cassazione, che si è trovata a decidere sulla richiesta di una coppia gay romana che si è sposata all'Aja e che adesso chiede la trascrizione del contratto di matrimonio anche nel nostro Paese.

La prima sezione civile con la sentenza 4184 ha detto no alla trascrizione delle nozze celebrate all’estero ma ha stabilito che anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia etero. In particolare, la suprema Corte spiega che “i componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, se secondo la legislazione italiana non possono far valere nè il diritto a contrarre matrimonio nè il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all’estero, tuttavia -a prescindere dall’intervento del legislatore in materia- quali titolari del diritto alla ‘vita familiare' e nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni, segnatamente alla tutela di altri diritti fondamentali, possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.

Quanto al fatto che il matrimonio gay celebrato all’estero non può avere validità nel nostro paese, la suprema Corte chiarisce che “è stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per cosi’ dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio”.

Il no alla trascrizione delle nozze gay nel nostro Paese, dunque, chiarisce la Cassazione “non dipende più dalla loro inesistenza e neppure dalla loro invalidità, semplicemente dalla loro inidoneità a produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano”.

Il primo caso di trascrizione di matrimonio gay celebrato all’estero riguarda una coppia residente omosex residente a Latina A.G. e M.O. La trascrizione del matrimonio era gia’ stata negata dal sindaco di Latina l’11 agosto 2004.

 

GAY CENTER ESULTA - “La sentenza di oggi della Cassazione è importantissima: fa una fotografia della realtà delle coppie lesbiche e gay, stabilendo che anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia eterosessuale. Sono parole chiare e nette di fronte alle quali il Parlamento e il Governo sono chiamati a dare una risposta”, scrive in una nota Gay center.

 "Ormai sono diverse le istituzioni politiche, come il Parlamento Europeo, o giurisdizionali come la Cassazione che delineano come l’assenza di leggi in Italia rappresenti un vuoto da colmare e stabiliscono principi di pari diritti. è una realta’ di fatto anche quella per cui molte coppie gay italiane stanno contraendo matrimonio all’estero in altri paesi europei. Serve una presa di coscienza politica urgente e finalmente decisiva", conclude Gay center.

DELLA VEDOVA - “Le coppie di fatto per la Cassazione hanno diritto a un ‘trattamento omogeneo alle coppie coniugatè. W la Cassazione abbasso, su questo, Alfano”, scrive su twitter il capogruppo di Fli alla Camera, {{WIKILINK}}Benedetto Della Vedova{{/WIKILINK}}, riferendosi evidentemente all'ultima esternazione del leader Pdl, che annunciava: "Con la sinistra nozze gay in stile Zapatero" 

GIOVANARDI - {{WIKILINK}}Carlo Giovanardi {{/WIKILINK}}tuona nei confronti della Cassazione nel punto in cui fa notare che è superata la concezione per la quale le nozze devono essere contratte tra etero: “Siamo al solito vizio dei magistrati italiani di confondere una loro semplice opinione personale, che vale come quella di qualsiasi cittadino italiano, con il ruolo che in un paese democratico spetta al popolo e ai suoi rappresentanti”, osserva il responsabile delle Politiche familiari del Pdl.

In ogni caso, dà atto Giovanardi, “la Cassazione ha stabilito principi assolutamente condivisibili in sintonia con quanto da anni non ci stanchiamo di ripetere e cioè che nel quadro costituzionale e legislativo vigente in Italia le coppie omosessuali “non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio nè il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero. Possono vivere liberamente una condizione di coppia. In presenza di specifiche situazioni hanno diritto ad un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”.