Napoli, 19 settembre 2011 - San Gennaro ha fatto il miracolo, il sangue si e’ sciolto. L’annuncio e’ stato dato dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe che partecipa al rito della liquefazione del sangue che si tiene nel duomo della citta’. “San Gennaro ha ascoltato le nostre preghiere”, ha detto Sepe.

 

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha baciato la teca che contiene il sangue di San Gennaro che questa mattina, durante la sacra celebrazione nel Duomo, si e’ liquefatto. La teca gli e’ stata offerta dal cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. E’la prima volta che De Magistris partecipa alla cerimonia da quando e’ diventato sindaco della citta’.

 

Quello di San Gennaro “e’ un miracolo che fa bene, ma Napoli non ha bisogno di miracoli per andare avanti, ha bisogno del lavoro duro delle persone”. Cosi’ il sindaco del capoluogo campano Luigi de Magistris, prima di entrare in duomo per la solennita’ del patrono di Napoli. “San Gennaro aiuta dal punto di vista spirituale - aggiunge -ma Napoli va avanti”. Certo la festivita’ non puo’ essere soppressa da un “governo in scadenza” perche’ “fa parte della storioa della citta’, di una tradizione popolare, identitaria, religiosa. Un governo in scadenza non credo possa cambiare le festivita’ religiose”.

 

SCHEDA - IL MIRACOLO DI SAN GENNARO - Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato il martire nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

 

Il prodigio fu annoverato, per la prima volta, nel 1389 e da quel momento studiosi, religiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno tentato di dare una spiegazione scientifica alla liquefazione del sangue. Nel corso dei secoli, però, i fedeli non hanno mai smesso di ritenere l’evento prodigioso come un vero e proprio miracolo, segno della protezione dal cielo. Secondo la tradizione popolare, infatti, il tempo e l’intensità del sangue sono considerate di buon auspicio per la città. Il ritardo nella liquefazione o l’assenza del miracolo, nonostante canti, preghiere e invocazioni, viene considerato segno sfavorevole per Napoli e per i napoletani.

 

Il sangue è custodito in un’ampolla conservata in una cappella del duomo di Napoli e si ritiene che fosse stato raccolto da una pia donna che lo consegnò all’allora vescovo partenopeo. I grumi rappresi, scuri e solidi si sciolgono, però, in tre occasioni. Il sangue, infatti, ribolle e assume il colore rosso vivo. Fatto che si è verificato anche questa mattina per la gioia dei tanti fedeli assiepati dentro e fuori la cattedrale. Napoletani che hanno salutato l’avvenuto miracolo con applausi e sventolii di fazzoletti bianchi.