Bologna, 12 aprile 2011 - Qualche giorno prima dell'uscita, quotidiano.net aveva riproposto in anteprima un articolo con alcuni brani del libro di Mario Giordano 'Sanguisughe, le pensioni d'oro che ci prosciugano le tasche'. Era stato un successone: 7mila 'mi piace' su facebook e più di 300 commenti dei navigatori. Uscito il 5 aprile, in una settimana è già alla quarta edizione.

"L'idea è stata dell'editor, ma mi sono appassionato subito all'argomento" - dice Giordano a quotidiano.net - Questo è il mio nono libro, ma mai avevo trattato un tema così impressionante. Per anni alla gente comune hanno chiesto sacrifici, ma poi si sono fatti le loro leggi e leggine e i loro cavilli per vivere immersi nei privilegi". 

Il direttore di newsmediaset, 44 anni, già al vertice del 'Il Giornale' e attuale collaboratore dello stesso quotidiano, si riferisce alle 495mila persone che vivono di privilegi: c'è il parlamentare che va in pensione dopo un giorno di lavoro, c'è la pensione sociale ai mafiosi a cui sono stati confiscati i beni, c'è la moglie di Bossi che è a casa da quando aveva 39 anni, c'è Giuliano Amato che prende un vitalizio di 31.000 euro lordi al mese. E ce ne sono tantissimi altri.

"C'è anche chi alla fine del mese arriva a percepire una pensione di 0,78 centesimi di euro" - continua Giordano - Non possiamo far finta di niente. Il mio libro nasce con la speranza che qualcosa possa cambiare. Penso che chiunque lo legga non possa non restare indignato, e per me indignarsi è sempre positivo. Poi ci sono due strade: o ci metti la faccia e ti impegni quotidianamente per cambiare le cose, o pensi che non ci puoi fare niente. Io ci metto la faccia".

"Ho concepito 'Sanguisughe' - conclude - come qualcosa che continuasse a vivere in rete: grazie al tam-tam di internet, ai blog e al passaparola, le informazioni si diffondono a macchia d'olio". 

E l'ira dei cittadini smuove le montagne: ce ne eravamo accorti già ai tempi della 'rivoluzione verde' in Iran e nello scorso febbraio durante le proteste di Piazza Tahrir in Egitto.

E noi italiani riusciremo a cambiare le cose?