Cosenza, 20 gennaio 2010 - Il gup del Tribunale dei Minorenni di Catanzaro ha prosciolto otto giovanissimi che erano stati arrestati dai carabinieri per aver pestato un immigrato a Santa Caterina Albanese, nella valle dell’Esaro cosentina. La motivazione della decisione nell’udienza preliminare che è stata celebrata questa mattina è che «il fatto non è rilevante». L’episodio risale al gennaio 2008.

Il gruppo di otto ragazzi, tutti minorenni, aveva aggredito davanti a un bar un cittadino marocchino di 34 anni e poi, secondo l’accusa, lo avevano seguito fino alla sua abitazione per finire di picchiarlo. La vittima del pestaggio era riuscito a chiedere aiuto al parroco inviandogli un sms. L'uomo si era presentato ai medici dell'ospedale di San marco Argentano che gli avevano riscontrato ferite giudicate guaribili in sette giorni. Successivamente i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano hanno avviato indagini risalendo all’identità dei presunti responsabili.


Dopo qualche udienza di rinvio, oggi è giunta la decisione, inaspettata per gli stessi avvocati che, hanno confessato, si aspettavano quanto meno l’affidamento ai servizi sociali. Invece il colpo di scena con la motivazione del fatto non rilevante per il gup. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Giulio Tarsitano, Roberto Loscerbo, Emilio Servidio.


La formula ''per irrilevanza del fatto'', e' stato evidenziato in ambienti giudiziari, e' prevista dalla legge 448 del 1988 che ''in caso di comportamenti di particolare tenuita' che appaiano assolutamente occasionali il pubblico ministero puo' chiedere che sia emessa sentenza di non luogo a procedere''.


Il giudice, che ha basato la sua decisione anche sulle relazioni degli assistenti sociali, non ha pero' dimenticato di fare una sonora reprimenda agli otto ragazzi, tutti studenti.