{{IMG_SX}}ROMA, 7 giugno 2008 - Nel giorno in cui a Roma e Milano sfila il gay pride, da Napoli arriva la denuncia dell'ennesimo episodio di omofobia su un treno della circumvesuviana.

 

 "È accaduto tutto in pochi attimi - racconta una delle vittime - Ero con alcuni amici, forse vestiti in modo eccentrico, tanto che subito ci hanno additato come gay. Sappiamo comportarci in questi casi e abbiamo lasciato il vagone. Solo che uno di loro ci ha seguito e ha cercato di cinturarmi, io ho reagito e sono volati schiaffi e pugni.
Un crescendo. Lo ripeto, non si fermavano mai, continuavano a sferrare calci al volto, anche se neppure riuscivamo più a difenderci".

A riportare la notizia è 'Il Mattino', al quale D.N., 24 anni, ha raccontato il pestaggio subito. Gli aggressori sarebbero una decina di ragazzi, "tutti napoletani, età media vent'anni". "Mi ha fatto male registrare l'indifferenza delle persone che erano con noi sul treno - prosegue la vittima - Quelli erano in dieci e ci picchiavano, però nessun altro viaggiatore è intervenuto. La carrozza era gremita, quando ho ripreso coscienza ho visto che non c'era più nessuno. Come si fa a rimanere inermi di fronte a tanta violenza?".


"È intervenuta la polizia - spiega il giovane - che è stata contattata dalla stessa Circum. Ci hanno portato in ospedale e dopo le visite, ne avrò per quindici giorni, ho preteso di sottoscrivere un lungo verbale di denuncia. Se esiste un videocontrollo non sarà impossibile: hanno i loro volti, li devono arrestare".

 


ROTONDI: CON LA DC AVREMMO LE UNIONI CIVILI

"Se la Democrazia Cristiana fosse oggi al potere, la spinosa questione delle unioni civili sarebbe stata risolta da tempo". È perentorio il Ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, intervistato da Klaus Davi nell'ambito di 'KlausCondiciò, su YouTube.

"Sul tema delle unioni di fatto ho una posizione diversa rispetto a quella del Governo. Come ministro, devo rispondere che non è una nostra priorità. Come parlamentare, credo, invece, che, se la Dc fosse rimasta al Governo, avremmo già la legge. Non avremmo i Pacs, ma avremmo sicuramente una legge che dà rilevanza pubblica ai diritti dei conviventi, senza per questo creare un istituto che si confonde con la famiglia".

 

GAY PRIDE, SOSTEGNO DI VERDI E RADICALI

"I Verdi danno il loro sostegno alle manifestazioni del Gay Pride che si terranno oggi a Roma e Milano. La 'marcià verso il riconoscimento dei diritti civili, che già sono una realtà in moltissimi Paesi europei, non deve avere battute d'arresto, ma, anzi, deve vedere tutte le forze progressiste e laiche unite e determinate: si tratta di una questione di civiltà", si legge in un comunicato della Federazione Nazionale dei Verdi.

"Il diritto a manifestare è un diritto costituzionale che non può essere derogato in alcun modo. Per questa ragione il fatto che sia stato negato al corteo di Roma, dalle autorità competenti, di arrivare in Piazza San Giovanni è particolarmente grave - conclude la nota -. In uno stato democratico come l'Italia non possono, e non devono, esserci discriminazioni di alcun tipo".

 

Anche i radicali contestano la mancata concessione di piazza San Giovanni per la manifestazione dei gay. " Per questo - spiegano in una nota - parteciperemo al Gay Pride di Roma (partenza ore 16 da Piazza della Repubblica) e alle ore 20.30, ci imbavaglieremo davanti all'ingresso della Basilica di San Giovanni, nella stessa ora in cui il Coro pontificio Traditio et Confessio inizierà i suoi canti".

 

GAYLIB, TESSERA ONORARIA A CRONISTA TG1

 Una tessera onoraria e' stata assegnata da GayLib (l'associazione dei gay di centro-destra) al giornalista del Tg1, Stefano Campagna ''unico mezzobusto gay dichiarato tra i conduttori dei Tg Rai''. Lo annuncia l'associazione, in un comunicato in cui ricorda che il giornalista ha dichiarato apertamente, in una assemblea in Campidoglio promossa da un'associazione gay, di aver votato Pdl.


''Siamo felici - ha dichiarato il presidente di GayLib, Enrico Oliari - di avere tra di noi un amico in piu', pronto a sfidare il pensiero unico della sinistra, motivo per cui, in questo 2008, la nostra associazione e' rimasta volutamente defilata dai Gay Pride ufficiali. E' la nostra piccola coraggiosa protesta di uomini e gay di destra".

 

 

LO STRISCIONE 'CONTRO'

 All'alba alcuni militanti del gruppo politico cattolico 'Militia Christi' hanno affisso su un muro di Via Cavour, nel centro della capitale , lungo il percorso del ''vergognoso Gay Pride'', che si svolgera' nel pomeriggio da piazza della Repubblica a piazza Navona, uno striscione con la scritta: ''Roma e' sacra: no al Gay Pride, orgoglio del male!''.


''L'azione - precisa il gruppo - e' un piccolo, ma significativo gesto di condanna e opposizione all'ennesimo nefasto evento che offende Roma, la sua storia, la sua identita', i suoi abitanti''.