{{IMG_SX}}Roma, 24 maggio 2008 - "Stefano Lucidi è una persona che non può essere perdonata. Perchè ha commesso due omicidi e non uno e volontariamente, perchè è scappato, è passato col rosso ed ha lasciato quei due ragazzi lì per terra".

 

Lo ha detto in un'intervista al Tg5 Angela Giuliani la madre di Alessio Giuliani, il ragazzo di 23 anni che a bordo di uno scooter insieme alla sua fidanzata ha perso la vita ad un incrocio di Roma, tra via Nomentana e viale Regina Margherita, investito da Stefano Lucidi che alla guida di una Mercedes ha travolto il motorino, dopo essere passato col rosso, e non si è fermato a soccorrere i due giovani. 

 

Intanto, giudizio immediato in vista per il giovane finito ieri sera a Regina Coeli con l'accusa di duplice omicidio volontario con dolo eventuale e omissione di soccorso.

 

Il pm Carlo Lasperanza, che ieri ha firmato il fermo contestando all'automobilista la guida senza patente, la velocità elevata sostenuta in un centro abitato e l'attraversamento di un semaforo rosso, ha chiesto al gip la convalida del provvedimento e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

 

L'interrogatorio del giudice, presumibilmente, si svolgerà lunedì mattina quando sarà effettuata, tra l'altro, l'autopsia sui corpi di Alessio Giuliani e Flaminia Giordani. Vincenza Liviero, in servizio presso la polizia scientifica, è il consulente legale nominato dal pm Lasperanza. Il giudizio immediato, che consente di saltare la fase dell'udienza preliminare per approdare direttamente in corte d'assise, sarà sollecitato dal pm alla luce della confessione resa dall'indagato e una volta acquisiti gli esiti delle varie consulenze.

 

C'è quella, affidata al professor Marcon, che ha giudicato "molto elevata" la velocità del mezzo al momento dell'impatto con il motorino, e un'altra, sempre medico-legale, fatta su Lucidi le cui ferite (un taglio alla fronte e delle ecchimosi presenti ai gomiti) sono state definite compatibili con la dinamica dell'incidente. "Viaggiavo a 50-60 km orari - si sarebbe giustificato l'automobilista -, stavo litigando con la mia ragazza e non mi sono accorto di quel motorino. Ma non volevo uccidere nessuno".

 

Non ci sarà, invece, alcuna consulenza tossicologica per accertare se Lucidi abbia assunto o meno sostanza stupefacente: il pm ha ritenuto di non doverla disporre anche perchè l'indagato ha ammesso di aver consumato un pò di cocaina dopo l'incidente "per riprendersi dallo choc".

 

Sull'eventuale uso di droga, peraltro, non sarà necessario acquisire la testimonianza di Valentina Giordano, la giovane che si trovava accanto a Lucidi al momento dell'incidente. "Quella sera i due ragazzi si sono lasciati e si sono ripresi più di una volta - è stato spiegato in procura - e quindi non è detto che lei sia in grado di riferire in quale momento il fidanzato abbia consumato la cocain".

 

La Giordano sarà la testimone più preziosa in questa inchiesta che ormai è alle ultime battute grazie anche al lavoro investigativo degli agenti della polizia municipale del secondo e dell'ottavo Gruppo. Alla procura importa poco che la giovane fosse soggetta al provvedimento giudiziario dell'obbligo di dimora dopo le 21 su decisione del tribunale di sorveglianza. "Verificheremo per scrupolo per quale motivo gravava sulla Giordano questo vincolo, ma ciò è assolutamente irrilevante ai fini del procedimento che stiamo chiudendo", hanno precisato a piazzale Clodio. Gli inquirenti, infine, escludono con fermezza che l'incidente avvenuto in viale Regina Margherita sia scaturito da una gara di velocità di due auto.

 

Nessun mezzo, oltre alla Mercedes di Lucidi, sarebbe stato indicato dai vari testimoni ascoltati nelle ultime ore dagli investigatori. Per la procura, insomma, l'indagine è terminata.