{{IMG_SX}}Padova, 2 maggio 2008 - Iniziativa choc a Montegrotto Terme: il Sindaco della cittadina termale veneta ha fatto scrivere, su cartelli a messaggio variabile che danno il benvenuto in città questa frase: «Cari cittadini, i clandestini in Italia possono stuprare i vostri figli! La giustizia non c'è più!!!». Da oggi e per una settimana almeno la frase provocatoria campeggerà all'ingresso della città cercando, secondo il Sindaco, di essere uno spunto di riflessione per i cittadini, e per l'opinione pubblica, sulla scarcerazione avvenuta in questi giorni del presunto stupratore di una ragazzina di 14 anni in seguito ad un vizio di forma.

 

«Non ritengo nessuno colpevole in maniera diretta, ma di fronte a questo fatto agghiacciante ed inqualificabile ritengo responsabile l'intero 'sistema giustizià, che è completamente sbagliato - dichiara Luca Claudio - oggi vi è un improcrastinabile dovere morale da parte del Capo dello Stato, del Capo del Governo e delle massime autorità nazionali che ci rappresentano all'interno della Camera e del Senato, di risolvere in maniera definitiva il problema della giustizia in Italia».

 

«Non è assolutamente possibile -aggiunge- che un clandestino arrivi in Italia, giri in mezzo alla gente seppur irregolare, stupri i nostri figli, che pur catturato, riconosciuto ed incarcerato, venga addirittura non solo lasciato in libertà senza essere minimamente punito per il gravissimo reato commesso, ma anche lasciato libero di girare per il nostro paese benchè clandestino e con il forte rischio che ricommetta il terribile atto di violenza di cui si è già macchiato. Come Sindaco e quindi come rappresentante istituzionale non posso accettare tale aberrante situazione. Come Sindaco non so neppure cosa rispondere alle incalzanti e legittime domande dei cittadini, saper trovare un perchè a quanto accade. Come uomo, figlio, marito e padre non posso assolutamente accettare una simile situazione proprio per quei valori che mi sono stati insegnati dai miei genitori e dalla nazione in cui sono nato e vissuto: l'Italia.»