Le classiche bottiglie di vetro da 0,75 litri continuano a essere le più diffuse, nel mercato del vino, ma quelle di formato più grande sono in realtà le migliori barriere contro il rischio di ossidazione e dunque si prestano meglio a lunghi invecchiamenti. Si tratta di un assunto già noto, ma che recentemente è stato confermato da una ricerca condotta da Gianpaolo Andrich del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa e illustrata a Roma in occasione di un convegno di Assovetro.
La questione di fondo è che le bottiglie grandi offrono un rapporto migliore fra il volume del liquido contenuto e la superficie esposta all'azione dell'ossigeno che attraversa il tappo. Dunque, meglio sarebbe privilegiare il formato Magnum, che ha una capacità doppia rispetto alla consueta Bordolese da 0,75 litri, o addirittura i formati Jéroboam (che contiene 3 litri) e Mathusalem (6 litri).
Va da sé che i formati grandi sono spesso utilizzati per i vini più prestigiosi e di conseguenza il prezzo ne scoraggia l'ampia diffusione presso il pubblico. In ogni caso, le osservazioni del professor Gianpaolo Andrich valgono soprattutto per le bottiglie che devono invecchiare a lungo, cioè quelle che già appartengono al mondo dei vini di prestigio. Insomma, per i consumatori "normali" non ci sono grosse controindicazioni, rispetto alle Bordolesi, anche se l'ossidazione resta un fenomeno cui prestare attenzione.
Mercoledì 24 Aprile 2024
ArchivioIl vino si conserva meglio nelle bottiglie grandi: la scienza conferma