Martedì 23 Aprile 2024

Così vince chi specula

Bruno Villois

GRECIA SÌ , Grecia no. Resta il quesito dei mercati finanziari: dopo due sedute con un portentoso segno meno davanti a tutti gli indici europei, con Piazza Affari a fare da lepre, ecco, il rimbalzo, oltre 2 punti di media, da Francoforte a Parigi a Milano. Ancora poco, in confronto ai quasi sei persi, ma di sicuro una camomilla per i titoli azionari, per lo spread e per la fiducia degli investitori. La prossima tappa, quella del referendum in Grecia, sancirà la via su cui si avvieranno i mercati alla riapertura di lunedì prossimo. Quanto poi agli scossoni che hanno riportato gli indici ai valori di poco superiori a quelli di inizio anno, c’è da dire che a determinarlo, oltre alla Grecia, vi hanno concorso, in misura rilevante, il rallentamento dell’economia cinese e la caduta delle sue due borse (nonostante interventi straordinari della banca centrale cinese), così come l’Isis e i suoi attentati nel Nord Africa, insieme al conflitto Ucraina–Russia. Un mix esplosivo che ha mandato sull’ottovolante le borse, al quale si aggiunge la fragilità della ripresa in Eurolandia che, oltre a essere debole, presenta dati in chiaroscuro.

 

GLI INVESTITORI , hedge fund in testa, speculano e scommettono tanto sui rialzi quanto sui ribassi, avendo come scenario il mix globale prima citato. La forza – o debolezza finanziaria che si voglia chiamare – che rappresentano i fondi speculativi, vale sei volte l’intero Pil globale, tutto basato su speculazioni. Ci sono poi i grandi fondi di investimento Usa, russi, giapponesi, cinesi e arabi, i quali posseggono parte rilevante dei sistemi creditizi e industriali del mondo, le loro partecipazioni nell’azionariato sono fondamentali per l’intera economia globale. Le forze politiche populiste, che sono arrivate a un alto livello di consenso a livello continentale, inconsciamente sono strumenti in mano alla finanza speculativa: più raccolgono consenso popolare e più fanno salire, determinando incertezza, la febbre alla finanza. Chi si illude di poter limitare lo strapotere degli Hedge fund, disconosce la realtà dei fatti, sono loro con i fondi di investimento ad avere il vero controllo della finanza e, quindi, dell’economia reale.

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