Corte dei Conti: "L'8 per mille è poco trasparente. Opportuno rinegoziarlo"

Un sistema che assorbe 1 miliardo l'anno e che non rispetta i principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza

Il modello 730 per la denuncia dei redditi (Ansa)

Il modello 730 per la denuncia dei redditi (Ansa)

Roma, 28 novembre 2014 - Troppa poca trasparenza e troppe poche verifiche sulla destinazione delle risorse dell'8 per mille. Lo rileva la Corte dei Conti che osserva come manchi perfino l'interesse da parte dello Stato sulla quota di propria competenza. È "opportuna una rinegoziazione" 

La magistratura contabile rileva che i beneficiari ricevono più dalla quota non espressa che da quella optata. Su ciò non vi è un'adeguata informazione, benché coloro che non scelgono siano la maggioranza e si possa ragionevolmente essere indotti a ritenere che solo con un'opzione esplicita i fondi vengano assegnati. 

I contributi alle confessioni risultano ingenti, tali da non avere riscontro in altre realtà europee -avendo superato ampiamente il miliardo di euro per anno-, e sono gli unici che, nell'attuale contingenza di fortissima riduzione della spesa pubblica in ogni campo, si sono notevolmente e costantemente incrementati. Nonostante ciò, la possibilità di accesso all'8 per mille per molte confessioni è oggi esclusa per l'assenza di intese, essendosi affermato un pluralismo confessionale imperfetto.