Confindustria: "Legge di stabilità, ancora da reperire 15,9 miliardi". Le stime su Pil e occupazione

Il Centro Studi: "L'Italia rischia di sprofondare, agire subito"

Lavoro, produzione (Ansa)

Lavoro, produzione (Ansa)

Roma, 16 settembre 2014 - Peggiorano le previsioni per l'economia italiana che salterà l'appuntamento con la ripresa anche quest'anno. Dopo la doccia gelata dell'Ocse, è la volta del Centro Studi di Confindustria che ha tagliato nuovamente le stime del Pil: nel 2014 calerà dello 0,4% contro il +0,2% calcolato a giugno scorso. Dimezzate le stime per il 2015: il recupero ci sarà, ma il Pil crescerà solo dello 0,5% (dal +1% precedentemente stimato). 

IL LAVORO - L'occupazione scenderà ancora quest'anno (-0,6%) e risalirà l'anno prossimo (+0,2%). Secondo il Csc il tasso di disoccupazione rimane stabile ai livelli già raggiunti all'inizio del 2014 (12,5%). Sono 7,8 milioni le persone a cui manca il lavoro, totalmente o prazialmente.

I PREZZI - L'inflazione appena sopra lo zero nel 2014 e "alto rischio di deflazione". In media d'anno - rileva il Csc -, l'inflazione si attesta a +0,3% nel 2014 (da +1,2% nel 2013) e +0,5% nel 2015. A giugno le stime del Csc erano di +0,5% e +0,9%. "L'andamento più debole registrato dai prezzi e atteso per l'economia spiegano la revisione al ribasso", hanno precisato gli economisti dell'Associazione. Una dinamica totale dei prezzi "per la prima volta con segno negativo e le attese dei consumatori di ulteriori ribassi rendono alto il rischio di deflazione". Lo scenario Csc, come già a giugno, esclude tuttavia "il materializzarsi di un processo duraturo e generalizzato di riduzione dei livelli dei prezzi in Italia".

"AGIRE SUBITO" - L'Italia è ancora in recessione e rischia di sprofondare. E' dunque "urgente agire" subito con la Legge di Stabilità perché il quadro economico, già debole, è ora in "preoccupante deterioramento". Il Centro Studi lancia l'allarme "subsidenza" per l'economia italiana. "Si può e si deve reagire tempestivamente con misure di rilancio della competitività e degli investimenti: i risultati arriverebbero rapidamente", ha assicurato il Csc. 

SEDICI MILIARDI DA REPERIRE - La legge di Stabilità 2015 - dice Confindustria - dovrà recuperare risorse per finanziare una serie d'impegni già previsti. Per il 2015 restano da reperire 15,9 miliardi, 21 miliardi per il 2016 e 25,6 per il 2017.  "Si tratta di somme consistenti - hanno osservato gli economisti di viale dell'Astronomia - che i tagli di spesa indicati nell'ambito della spending review, al netto di quelli già deliberati, non sono, per l'anno prossimo, sufficienti a coprire". Secondo il Csc "è perciò elevato il rischio di coperture più tradizionali", come l'aumento delle tasse o i tagli lineari.

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