Concorso scuola, presentate 165.578 domande. Accolti i primi ricorsi

Chiuso il bando per il concorsone che mette in palio 63.000 cattedre. Ma l'eccessivo numero di richieste ha ingolfato il sistema informatico. Il Tar del Lazio intanto ha accolto una prima mandata di domande di riammissione

Docente in classe (Foto generica/spf)

Docente in classe (Foto generica/spf)

Roma, 30 marzo 2016 - I giochi sono fatti e la scadenza è passata: alle 14 di oggi è calato il sipario sulle domande di partecipazione al concorsone per docenti lanciato dal Miur che ha messo in ballo oltre 63.000 cattedre per altrettanti insegnanti. Come da previsione fin da ieri pomeriggio sono iniziati i problemi per la presentazione della domanda che si poteva inviare esclusivamente online. Sono stati segnalati malfunzionamenti nel sistema a causa dell'eccessivo numero di accessi registrati. I motivi dei "ritardatari" possono essere diversi, compreso il fatto di dover raggiungere i 180 giorni di servizio continuativo che concede il punteggio necessario nella graduatoria di merito. Visto l'impasse anche tecnico (computer in panne e sistema bloccato) si parla con insistenza della possibilità che il Miur conceda una proroga al termine ma, al momento, non se ne ha notizia. E non sembra sia questa l'aria visto che, verso sera, il Miur ha fatto il bilancio senza minimamente accennare ad una riapertura dei termini, ipotesi che, a questo punto, sembra esclusa del tutto. Le domande di partecipazione inviate sono state 165.578. La regione con più candidati è la Campania, seguono Lombardia, Sicilia e Lazio. Quasi 98.000 le domande per la scuola dell'infanzia, vicine alle 60.000 quelle per la secondaria e 9.000 per il sostegno.

Secondo quanto riferisce il Miur l'85,2% delle domande è stato inoltrato da donne, con percentuali ancora più alte per la primaria e l'infanzia. Il 63,1% delle domande è di candidati che hanno meno di 40 anni. La media generale degli insegnanti di domani è di 38,6 anni. 

Intanto si ha notizia, invece, dei primi ricorsi accolti dal Tar del Lazio di insegnanti esclusi dalla possibilità di accedere al concorso. I ricorsi presentati, secondo quanto ha riferito il sindacato Anief, sono arrivati a superare quota 20.000. Stamani è stato emesso, dal Tar del Lazio, il primo decreto monocratico (n.1463/16) approvato con procedura di urgenza che include con riserva il ricorrente alla prova. Tutti coloro che lo hanno presentato con le medesime motivazioni potranno presentarsi a sostenere le prove, sempre che abbiano presentato ricorso entro gli stessi termini previsti dal concorso, ovvero le 14 di oggi, 30 marzo. Ma il pronunciamento del Tar appare come un buon viatico per le migliaia di ricorrenti che hanno denunciato "esclusioni illegittime".

Il concorso si svolgerà su base regionale e prevede tre bandi: uno per i docenti della scuola dell'infanzia e della primaria; uno per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado e un terzo per "il sostegno". In totale i posti in ballo sono 63.712 che saranno coperti tra 2016-2018. Le date delle prove scritte non sono state ancora fissate: si parlava del 28 aprile ma si potrebbe slittare anche a maggio. La certezza arriverà, il 12 aprile, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Lo scritto sarà «computer based» e richiede l'utilizzo di migliaia di postazioni all'interno di laboratori o aule informatiche individuate presso scuole o altre sedi pubbliche idonee. E questo rappresenta un ulteriore problema visto che non tutti gli istituti possiedono sia le aule che gli strumenti necessari considerando l'altissimo numero di candidati. Il professore a caccia di una cattedra nei 150 minuti di tempo a disposizione leggerà i quesiti e risponderà su una piattaforma tramite Pc. Otto le domande di cui sei a risposta aperta e due chiuse in lingua straniera. I quesiti saranno somministrati a caso in modo da impedire scambi di informazioni tra una postazione e l'altra.