Sabato 20 Aprile 2024

Il destino segnato dei vitalizi

Roma, 12 dicembre 2017 - E così pare che sia davvero giunta al termine la commedia della proposta di abolizione dei vitalizi parlamentari. La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato infatti una serie di emendamenti tra i quali anche quello che toglieva o riduceva l'assegno a 2.600 ex parlamentari, adeguandolo alla normativa introdotta nel 2011 improntata al metodo contributivo. La motivazione della Commissione presieduta dal democratico Francesco Boccia è che il taglio di cui si parla configurerebbe una riforma di sistema od ordinamentale che poco ha a che vedere con la legge di bilancio. Difficile dargli torto. Quindi niente da fare, se ne riparlerà (forse) nella prossima legislatura.

Lo stop al provvedimento arriva anche prima del previsto, ossia prima del maglio della Corte costituzionale sotto cui sarebbe certamente finito se approvato in parlamento. La riforma dei vitalizi presentava oggettivi ed evidenti profili di incostituzionalità e difficilmente sarebbe finita nel repertorio delle leggi italiane. Ma allora perché era stato sollevato tutto questo polverone da parte di Pd e M5S, i due partiti che l'hanno voluta? Semplice, per fare appunto una commedia. Per far vedere che loro sono contro i "privilegi" della casta, dalla parte dei cittadini. Obiettivo giusto, condivisibile, ma perseguito con metodi errati e inefficaci. Come dire, la politica non basta "volerla fare", serve anche "saperla fare", ossia pensare delle riforme ma anche portarle a termine. Altrimenti siamo all'avanspettacolo. Come in effetti pare essere.