Sabato 20 Aprile 2024

La modesta compagnia

Sabato scorso a Roma l’avevano giurato: l’Europa riparte. Infatti, è ripartita: in retromarcia. Intendiamoci, il fatto di obbligare l’Italia a finanziare la ricostruzione delle zone terremotate attingendo solo al 90% e non al 100% dai fondi europei, ci può stare. Ognuno faccia la sua parte. Ma un paio di cose non quadrano, e rendono questa decisione degli ambasciatori, oltre che surreale, pure odiosa. Primo. Chi comanda in questo sgangherato organismo che ha la pretesa di chiamarsi Unione? Comanda la Commissione, cioè il governo, che nel novembre scorso diede il via libera alla copertura integrale, o i rappresentanti diplomatici riuniti per una merenda di lavoro? Come se un decreto di Gentiloni fosse modificato dal sindacato dei dirigenti delle aziende pubbliche. Grottesco. Secondo. Dovunque sia la cabina di regia, chi conta è sempre uno: la Germania. Non a caso a proporre questo brillante gesto di solidarietà è stata Berlino con la banda del Nord (Finlandia, Danimarca, Austria, Svezia e Olanda), tutti paesi ancora marco-dipendenti, oltre al Regno Unito. Il quale nel giorno della Brexit, si segnala con una posizione che elimina ogni rimpianto. Confermando che se si esce o se si resta, l’Italia è comunque in modesta compagnia. E viceversa.