Mercoledì 24 Aprile 2024

Attenti alla fretta

Il terremoto che ha colpito l’Italia centrale sta producendo un sentimento di unità e solidarietà che ci dice molto del desiderio di un’Italia che finalmente funzioni e non si perda in polemiche inutili. Anche nelle forze politiche sembra prevalere questo desiderio, pur se la nomina di Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia Romagna, a commissario per il post-terremoto sembra avere incrinato questo clima, con le critiche da parte del M5S e della Lega; ma non sorprende che una nomina che contiene una scelta politica e investe un politico di lungo corso, e anche discusso, del Pd abbia innescato polemiche. Ma, al momento, sembra prevalere un atteggiamento costruttivo e questo atteggiamento è anche quello del governo, che – in sintonia con altre voci – cerca di far passare il messaggio: questa volta sarà diverso. Dove diversità significa lontananza da ritardi, opportunismi politici, corruzione e criminalità. Si è anche detto che chi ha perso la propria casa troverà una sistemazione in tempi brevi.

A proprio qui sta un dilemma che si affaccia in queste occasioni: da un lato c’è l’urgenza di andare incontro alle necessità delle persone colpite dal sisma, dall’altro ci sono i pericoli che si annidano nella fretta. Due giorni fa, il professore di criminologia di Oxford Federico Varese, in un’intervista alla Bbc osservava come, proprio quando si procede con urgenza, si creano gli spazi nei quali si infiltrano più facilmente corruzione, politica, mafie (che pare non abbiano risparmiato nemmeno il ‘modello emiliano’). Appalti in deroga, assegnazioni dirette e simili diventano occasioni per mafie, ma anche imprenditori corrotti, e, in aggiunta, alterano (dando inevitabilmente peso a criteri politici) quelle leggi di mercato che consentirebbero una selezione più efficace delle imprese chiamate a operare nella ricostruzione e, di conseguenza, fornirebbero maggiori garanzie di lavori condotti a norma.

Ecco, oggi è auspicabile prevalga la consapevolezza che rassicurare, e ottenere qualche buon risultato subito, non è tutto – specie se si ha in mente di procedere a una più generale messa in sicurezza del territorio. Perché questa volta sia diverso non è sufficiente avere buone intenzioni e comunicarle, ma è necessario procedere con un progetto che contempli anche il medio e lungo periodo (quando le luci sulla tragedia si saranno affievolite) e facendo molta attenzione a scorciatoie pericolose. Perché le decisioni di oggi si riverberano sul domani e sulla vita delle persone.