Se dilaga la stupidità

Roma, 16 gennaio 2016 - Steve Jobs era pronto a barattare tutta la sua tecnologia per una serata con Socrate. Quel desiderio anticipava gli scoraggianti risultati scientifici secondo cui l’umanità – all’apice dell’intelligenza nella Grecia classica – ha poi imboccato una inesorabile deriva verso la stupidità. E magari è da un po’ che lo sospettate. Fare equitazione con un carrello della spesa in un supermercato è da stupidi. È da stupidi fare da balia a oggetti inanimati come i telefoni o impiegare sette minuti a scartare una caramella al cinema. Anche Socrate avrà avuto quarti d’ora di idiozia, però i numeri stanno dalla sua parte. Il cervello umano si sta rimpicciolendo, i quozienti intellettivi medi diminuiscono in tutto il mondo. Non abbiamo più bisogno del senno per sopravvivere, costruire capanne o teorie sull’anima. E per questo siamo condannati all’estinzione.

A peggiorare un destino segnato si aggiungono il cibo spazzatura e l’inquinamento atmosferico, che va dritto all’ippocampo e modifica i segnali nervosi causando ansia e difficoltà di apprendimento. Considerando che la Pianura Padana è una delle cinque zone più inquinate del pianeta, è giusto caldeggiare la dispersione della stupidità in altre aree meglio ventilate. Considerando che chi scrive respira troppo spesso l’aria di Torino, fra le città più inquinate d’Italia, non c’è da meravigliarsi se al cinema siede sempre vicino a chi traffica con la carta delle caramelle.